Page 367 - Il mercante d'arte di Hitler
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Gurlitt  prende  il  suo  compito  con  molta  serietà  e  ai  fini

                dell’esposizione percorre le zone di occupazione occidentali in

                lungo  e  in  largo.  In  vista  del  grande  progetto  Gurlitt  può
                spostarsi  liberamente,  una  liberazione  dopo  i  mesi  di  arresti

                impostigli dagli Alleati. Per l’Esposizione d’arte tedesca si reca

                a  Colonia,  Düsseldorf,  Essen,  Duisburg,  Francoforte,

                Wiesbaden,  Mannheim,  Heidelberg.  Ovunque  mette  in  moto

                azioni d’acquisto, poi parte nuovamente per Monaco, Stoccarda,
                Costanza, Amburgo e Hannover. Gurlitt lavora a contatto diretto

                con il direttore generale Herbert Gute, responsabile dell’ufficio

                centrale  per  l’Istruzione,  l’arte  e  la  letteratura,  che  accanto  a

                Grohmann  è  il  suo  interlocutore  a  Dresda.  E  ha  domande  su

                domande, oltre a lamentarsi per l’atteggiamento sospettoso degli
                artisti:  gli  chiedono  se  il  trasporto  di  oggetti  d’arte  via

                Karlshorst sia sicuro, se egli possa contare sui 200.000 marchi

                imperiali previsti per i costi di viaggio e di trasporto, se abbia

                un  documento  di  identità  per  poter  entrare  in  Sassonia.

                Nonostante  sia  in  possesso  ormai  da  un  mese  del  foglio  di
                registrazione         presso        l’appartamento            della      madre        in

                Lenbachstraße  12,  deve  rinnovare  ogni  volta  il  suo  visto.  La

                fototessera  sul  certificato  di  domicilio  mostra  un  uomo

                dall’aspetto  emaciato,  la  fronte  alta,  le  labbra  serrate,

                l’espressione rabbuiata. Si stenta a riconoscere in quel volto il

                vulcano in piena attività che parla attraverso le sue lettere.
                   E  tuttavia  Gurlitt  si  impegna  in  modo  energico  per

                l’esposizione e tenta di far fronte a tutti gli imprevisti. Alla fine

                ottiene dal Consiglio comunale di Dresda un lasciapassare in cui

                si  prega  ufficialmente  di  voler  agevolare  il  suo  passaggio  al

                confine,  l’organizzazione  del  trasporto  dei  quadri  oltre  la

                frontiera  tuttavia  si  rivela  oltremodo  complicata.  Nel  suo




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