Page 366 - Il mercante d'arte di Hitler
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intenzione,  non  con  moglie  e  figli  quantomeno.  Con  ogni

                evidenza  ha  colto  al  balzo  l’occasione  della  sua  visita  per

                tentare di liberare la madre dall’inquilina impostale. Il 25 marzo
                1946  Gurlitt  ritorna  ad  Aschbach  passando  per  Eisenach,  non

                senza esser prima andato a controllare i suoi vari depositi d’arte.

                   Per  l’acquisizione  di  opere  d’arte  nei  territori  Ovest  ai  fini

                della mostra Gurlitt ricorre alla collaudata rete di collezionisti e

                musei  e  sviluppa  per  il  grande  progetto  un  sistema  di
                intermediari in piena regola. Lo storico dell’arte Ludwig Grote

                gli invia, ad esempio, da Monaco una lista di quaranta artisti. Il

                10 maggio 1946 Hildebrand Gurlitt scrive a Gustav Hartlaub, ex

                direttore del Museo di Mannheim sospeso dai nazisti nel 1933, a

                Heidelberg,  chiedendogli  di  aiutarlo  nella  ricerca  di  candidati
                adeguati.  E  gli  confessa,  peraltro,  che  l’impresa  è  piuttosto

                problematica. «Bisogna esporre tutto ciò che si riesce a trovare

                e  su  cui  si  può  metter  mano,  ma  è  un  lavoro  che  faccio

                volentieri, perché mi sembra davvero importante che i territori

                orientali, chiusi da tutto il resto, mantengano in questo modo un
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                minimo  di  legame  con  le  altre  parti  della  Germania» .  Da
                Walter  Passarge,  il  successore  di  Harlaub  alla  Kunsthalle  di

                Mannheim, Gurlitt riceve risposta negativa, dopo che questi ha

                preso contatto con alcuni artisti per conto di Gurlitt. Gli artisti si

                rifiutano  di  partecipare,  avendo  già  avuto  esperienze  negative

                nell’inviare  i  propri  quadri  in  altre  città  più  lontane.  Con
                l’occasione  Gurlitt  chiede  a  entrambi,  Harlaub  e  Passarge,  di

                indicargli una scuola adatta ai suoi figli. Nella regione del Reno

                gli interlocutori di Gurlitt per il progetto dell’esposizione sono il

                direttore  del  Kunstverein  di  Colonia,  Toni  Feldenkirchen,  e  il

                presidente  dell’associazione,  Josef  Haubrich,  nonché  l’ex

                direttore del Wallraf-Richartz Museum, Otto Förster.




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