Page 364 - Il mercante d'arte di Hitler
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Cultura.  Grohmann  e  Gurlitt  si  conoscono  dai  vecchi  tempi.

                Quale  membro  della  Secessione  il  critico  d’arte  è  stato  una

                figura  importante  della  vita  culturale  di  Dresda  fin  dagli  anni
                Venti, ha coltivato il dialogo con gli artisti della Brücke e ha

                pubblicato opere su di loro, ha promosso il Bauhaus e ha portato

                Mary  Wigman  in  città.  Durante  il  nazionalsocialismo,  pur

                mantenendo  la  sua  solidarietà  agli  artisti  messi  al  bando,  ha

                tentato  al  contempo  un  accomodamento  con  i  nuovi  equilibri
                politici.  A  maggio  del  1945  è  stato  nominato  assessore  alla

                Cultura  della  città  di  Dresda  e  a  luglio  promosso  a  direttore

                generale presso il dipartimento artistico dell’ufficio centrale di

                Scienze, arti e educazione di Sassonia. Contemporaneamente è

                                                                                                      28
                in carica come direttore della Scuola superiore di arti tecniche .
                Il  fatto  che  Grohmann  tenti  di  arruolare  Gurlitt,  al  momento

                fuori dai giochi, a Dresda poco dopo la guerra ha i suoi buoni

                motivi  sul  piano  pragmatico.  Come  politico  impegnato  nella

                cultura non intende solo rianimare la scena artistica di Dresda,

                ma  agire  anche  oltre  i  confini  della  città.  Per  il  1946  ha  in
                programma a Dresda la prima Mostra generale di arte tedesca,

                in  cui  le  quattro  zone  della  Germania  possano  tornare  a

                incontrarsi attraverso l’arte. Recupera così anche quell’idea di

                una  nazione  della  cultura  sviluppata  nella  Repubblica  di

                Weimar  che,  mettendo  capo  a  un’identità  culturale,  dovrebbe

                ora risollevare l’abbattuta coscienza tedesca. Ma l’esposizione
                si  prefigge  molto  di  più,  con  essa  si  intendono  riabilitare  gli

                artisti  infamati  dall’etichetta  di  “degenerati”.  Il  discorso  di

                apertura  dello  scultore  e  responsabile  della  mostra  Herbert

                Volwahsen il 25 agosto 1946 lo annuncia a chiare lettere: «La

                giornata  di  oggi  ha,  ancora,  per  noi  artisti  di  Dresda  un

                significato  speciale:  perché  non  abbiamo  dimenticato  che  qui,




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