Page 370 - Il mercante d'arte di Hitler
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riferisce con orgoglio la notizia alla vecchia vicina di casa, Lisa

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                Arnhold, ora emigrata negli Stati Uniti . Poco dopo anche lei è
                raggiunta da una richiesta della giunta sassone: le si domanda se
                non  voglia  cooperare  al  progetto  della  nuova  scuola  di  danza

                ispirata ai principi di Mary Wigman o contribuirvi quantomeno

                come  consulente.  Con  un’abile  mossa  si  tenta  di  prendere

                all’amo anche la moglie del richiestissimo. A Helene Gurlitt la

                cosa  deve  fare  certo  piacere,  sebbene  abbia  guardato  con
                maggior speranza agli sforzi di Hildebrand nelle città delle zone

                di occupazione occidentali. Ma Gurlitt gioca tutte le sue carte

                tanto a Ovest quanto a Est e accetta anche l’offerta al ministero

                sassone.

                   Prima  però  deve  riempire  diversi  moduli.  Hildebrand  ci  è
                abituato, ha perso il conto di tutti i fogli di questo genere che ha

                dovuto  compilare  per  i  diversi  enti  degli  Alleati  e  per  la

                Spruchkammer  del  circondario  di  Bamberga.  Ma  con  le

                richieste  di  informazioni  del  governo  del  Land  di  Sassonia

                risulta  tutto  ancor  più  complicato.  Nella  zona  sovietica  i
                questionari servono soprattutto all’esclusione dei “nemici della

                classe  operaia”.  Nell’amministrazione  pubblica  in  particolare

                non  devono  poter  trovare  posto  vecchi  nazionalsocialisti  e

                persone  con  idee  politiche  sbagliate.  Ora,  nel  suo  formulario

                Gurlitt  menziona  il  fatto  di  essere  stato  iscritto  a  partire  dal

                1940 alla NSV, la società di assistenza sociale nazionalsocialista.
                Dopo che la AWO, l’organizzazione previdenziale dei lavoratori,

                era stata dichiarata illegale, l’NSV aveva assunto il compito quale

                ente statale di occuparsi della salute pubblica e dell’assistenza

                dei  minori.  Gurlitt  pagava  per  questo  ogni  mese  50  marchi

                imperiali. Finora nel dopoguerra l’appartenenza all’associazione

                non ha creato a nessuno difficoltà di sorta; Gurlitt lo ha saputo




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