Page 358 - Il mercante d'arte di Hitler
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informa per sapere se Carl Schellenberg sia ancora direttore alla
Kunsthalle di Amburgo e se possa presentare lì la sua domanda.
Schellenberg è stato in carica da gennaio del 1942 fino a
settembre del 1945 come direttore commissario, a seguito
dell’arruolamento di Werner Kloos al servizio di leva. Tanto a
Kloos quanto a Schellenberg, Gurlitt ha procurato opere dalla
Francia, che ora con la fine della guerra devono essere restituite
tutte, nonostante la Kunsthalle inizialmente vi si opponga.
Gurlitt deve mettere a disposizione tutti i documenti relativi alla
vendita dei quadri. Il ricorso del museo alla fine non serve a
nulla, le opere provenienti dai territori occupati devono essere
restituite dalla prima all’ultima, tutto, persino ciò che i
responsabili del museo o dei vari reparti hanno acquistato in
loco, nonché ogni cosa arrivata attraverso Gurlitt. Tra il 1946 e
il 1950 verranno rimpatriati in Belgio, in Francia e in Olanda
20
ventitré dipinti in totale .
L’ufficio del direttore della Kunsthalle deve tornare a essere
occupato già entro l’autunno del ’45. L’assessore alla Cultura,
Hans Harder Biermann-Ratjen, ha in mente per questo Carl
Georg Heise, in carica fino al 1933 come direttore al Museo St.
Annen, ma prima bisognerebbe farlo uscire dalla zona di
occupazione sovietica. Potrebbe essere la sua chance, si dice
Gurlitt. In questa fase di passaggio, Hildebrand cerca qualcuno
di fidato che possa far in modo che sia la città di Amburgo a
chiamarlo, così da poter dimostrare agli Alleati un pubblico
interesse per la sua persona. Non gli è concessa altrimenti la
possibilità di partire, per presentarsi all’assessore alla Cultura di
Amburgo e trattare con lui, gli è vietato dagli Alleati di
allontanarsi in qualunque modo dalla sua dimora. Poiché il
tempo stringe, Gurlitt indirizza una lettera direttamente a
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