Page 355 - Il mercante d'arte di Hitler
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gli invia un assegno con l’affitto anticipato, Gurlitt va nel
panico. Non può permettersi di sciogliere l’affido in deposito in
quel momento, sarebbe troppo rischioso. Rifiuta l’assegno e
prega il proprietario di voler comprendere la situazione. Le
opere ricoverate nel mulino a Heuchelheim, tuttavia, in seguito
subiscono danni causati da un’infiltrazione d’acqua. I lavori su
carta, in particolare, risultano pesantemente danneggiati.
Nel 1948, dopo che la famiglia si è trasferita a Düsseldorf e
Gurlitt ha potuto portare via i propri beni senza dar nell’occhio,
fa restaurare i quadri dalla cugina Gitta (Brigitta), che ha
peraltro il suo bel da fare a trovare tela francese nella Germania
del dopoguerra per poter riparare i dipinti. Nel 1949 con il
restauro del quadro di Paul Cézanne Montagna di Sainte-
Victoire del 1897 per poco non scoppia un caso pubblico.
L’industriale Bernhard Koehler infatti, un collezionista
appassionato di arte moderna, è alla ricerca di un’altra versione
del Sainte-Victoire di Cézanne, che gli è stata rubata durante la
guerra. Quando gli giunge voce che la signorina Gurlitt a
Monaco di Baviera sta lavorando a un simile quadro invia da lei
un noto mercante d’arte a dare un’occhiata e a raccogliere
informazioni sul proprietario e la provenienza dell’epoca. Gitta,
che ha avuto ordine da Hildebrand Gurlitt di serbare la massima
discrezione, si rifiuta di ricevere il commerciante. Appena un
istante prima che Koehler allerti la polizia criminale e le autorità
alleate, Gurlitt allora cede e si dà a riconoscere. Riesce a
convincere il collezionista che non si tratta del suo Cézanne,
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senza dover svelare ulteriori dettagli sulle sua origine . Per un
soffio il patrimonio di opere francesi provenienti dal deposito
del mulino non se n’è volato al vento. Alcune Gurlitt riesce a
venderle, il resto finirà nell’eredità di famiglia e più tardi
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