Page 352 - Il mercante d'arte di Hitler
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dell’assortimento siano state fatte sparire dalle persone
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coinvolte . Alla richiesta di Gurlitt Dorothy Ranft risponde a
fronte scoperta a luglio del 1948, dicendo di essere volentieri
disposta, non appena la moneta sia nuovamente stabile, a cedere
a Gurlitt una parte delle proprietà che il marito, in effetti, ha
sottratto al castello. La donna lavora come insegnante di
disegno e il suo stipendio non basta a mandare i figli
all’università. A questa fonte Gurlitt ancora non può
abbeverarsi.
Il mercante, al momento in aspettativa, non si interessa
soltanto di “arte degenerata”, tra i suoi nuovi tentativi di
acquisto vi è anche la pittura francese del XIX secolo. Uno dei
clienti più fedeli in questo campo era a suo tempo Paul Roemer
a Berlino, un contatto alquanto redditizio che Gurlitt ora
vorrebbe poter riattivare a ogni costo. Gurlitt ha sentito per
l’ultima volta il gallerista a marzo del 1945. Di lì a poco
Roemer muore, la moglie e la figlia, tuttavia, intendono portare
avanti il negozio e accolgono con grande piacere la nuova
sollecitazione di Gurlitt, il Realismo e l’Impressionismo
francesi sono di nuovo infatti molto richiesti. Anche con Helmut
May, il curatore della collezione di incisioni del Wallraf-
Richartz Museum, a gennaio del 1948 Gurlitt ha un intenso
scambio su prezzi e ribassi per l’acquisto di arte francese del XIX
secolo, come pure di Max Liebermann.
Di depositi e tesori nascosti, sparsi in tutto il Paese
Per le sue prime operazioni commerciali Hildebrand Gurlitt
rimette insieme le opere d’arte da lui messe al sicuro in svariati
luoghi e nei dintorni di Dresda. A metà degli anni Quaranta
Gurlitt aveva così tanti depositi in diversi luoghi, che solo con
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