Page 353 - Il mercante d'arte di Hitler
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l’aiuto  di  una  lista  nel  ’44  è  riuscito  a  ricordare  dove  fossero

                situati i vari pezzi. Gurlitt conservava questa lista nella cassetta

                di  sicurezza  di  Dresda  in  cui  già  erano  stati  sistemati  anche
                l’argento  di  famiglia,  la  collezione  del  padre  e  le  opere  della

                sorella. A un certo punto essa deve essere stata talmente piena

                da impedire a Gurlitt persino di recuperare la suddetta lista – o

                questa almeno è la spiegazione fornita da Gurlitt a una cliente di

                Berlino che nell’autunno 1944 aveva richiesto la spedizione a
                casa di un pezzo da lei acquistato. Alla fine la donna però aveva

                fatto marcia indietro, anche in ragione dell’imprevedibilità della

                situazione negli ultimi mesi di guerra; il quadro sarebbe stato in

                fondo più al sicuro da Gurlitt. Il mercante d’arte aveva merci in

                deposito  anche  presso  la  società  Transport-  und  Lagerhaus  di
                Dresda.  Nel  1944  pagò  le  spese  di  stoccaggio  per  «1  cassa

                contenente oggetti d’arte = 557 kg»; agli Alleati ha dichiarato di

                                                                                                      12
                avervi custodito un bronzo di Rodin proveniente dalla Francia .
                A  marzo  del  1947  Gurlitt  scrive  al  cugino  Wolfgang  anche  a

                proposito di un magazzino alla periferia di Dresda, che sarebbe
                però  andato  distrutto  perdendo  con  esso  anche  un  busto  di

                                                                                                13
                Begas  di  proprietà  della  madre  di  Wolfgang,  Annarella .  Ma
                anche per le opere nella cassetta di sicurezza di Dresda Gurlitt

                deve aver temuto di poter subire dei danni. Conoscenti lo hanno

                avvertito che le banche della sua città natale sono state messe

                sotto  sequestro  dai  russi.  Così,  quando  a  marzo  del  1946  si
                presenta  per  lui  la  possibilità  di  partire  per  Dresda,  approfitta

                del  soggiorno  per  occuparsi  dei  beni  lì  ricoverati.  In

                quell’occasione  si  assicura,  quantomeno,  che  le  opere  della

                sorella non siano andate perdute. Può così finalmente portarle

                via  con  sé.  Anche  dalla  madre  a  Dresda  Gurlitt  ha  nascosto

                alcuni  quadri,  tra  cui  il  dipinto  di  una  scena  di  battaglia  di




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