Page 354 - Il mercante d'arte di Hitler
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Horace  Emile  Jean  Vernet,  probabilmente  l’opera  che  ancora

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                oggi  fa  parte  della  collezione  Gurlitt .  Quando  nel  1949  la
                madre  morirà,  Gurlitt  si  farà  recapitare  l’intero  mobilio  della
                casa, dalla macchina da cucire al frigorifero fino ai bastoni per

                le  tende.  Nella  lista  compilata  dalla  società  di  trasporti  sarà

                elencata  anche  una  grossa  cassa  di  quadri,  in  precedenza

                alloggiati nel sottotetto di Lenbachstraße 12.

                   Oltre  che  in  magazzini  commerciali  Gurlitt  aveva  portato  i
                propri  tesori  anche  nei  musei.  Otto  Förster,  ad  esempio,

                direttore del Wall raf-Richartz Museum di Colonia fino al 1945

                con il quale Gurlitt ha condotto numerosi affari durante gli anni

                parigini, gli ha lasciato a disposizione vari scompartimenti nel

                deposito del museo. A Gurlitt fu permesso di utilizzare anche le
                cantine della Pinacoteca di Dresda e del Museo di Lipsia. Non è

                un  caso  raro.  Durante  la  guerra  molti  musei  hanno  offerto  ai

                collezionisti  privati  simili  possibilità  di  stoccaggio  nei  propri

                locali, spesso dietro pagamento di un affitto. Agli Alleati Gurlitt

                fa inizialmente sapere di aver depositato merci provenienti dalla
                Francia nei magazzini dei musei . Le cose cambiano però con
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                la nuova legislazione del 1946 che identifica come illecite tutte

                le acquisizioni effettuate nei territori occupati. Nelle successive

                dichiarazioni  di  Gurlitt  non  compare  più  alcuna  provenienza.

                Numerose opere francesi di valore sono conservate in un mulino

                a  Heuchelheim  bei  Schlüsselfeld  in  Alta  Franconia.  Con  ogni
                probabilità si tratta del grosso convoluto di casse e bauli portato

                via in gran segreto, di cui anche il guardaboschi di Aschbach ha

                fatto  menzione  agli  Alleati.  Dai  documenti  di  Gurlitt,  in  ogni

                caso, risulta un contratto di locazione da lui stipulato ad aprile

                del  1947  con  il  proprietario  del  mulino,  tale  Lorenz  Weiss.

                Quando questi già a fine agosto chiede di scindere l’accordo e




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