Page 325 - Il mercante d'arte di Hitler
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un limite. Fin dalle prime acquisizioni fatte in Francia, se non
già in precedenza, il suo senso morale ha perduto ogni bussola.
Gurlitt rifuta deliberatamente di vedere di essere stato utilizzato
e di essersi al contempo servito in modo opportunistico delle
possibilità a lui offerte.
Gli Alleati ciononostante si lasciano influenzare dalle
credenziali che egli porta. Al processo infine Gurlitt se la cava a
buon mercato, tre settimane dopo l’udienza davanti al tribunale
speciale il 1° ottobre 1947 gli viene comunicato di non essere
soggetto alla legge della Commissione di controllo e di non
essere più considerato, in forza di questa, un “profittatore”. Gli
arresti domiciliari vengono sospesi, le sue proprietà ad
Aschbach restituite, i conti di nuovo resi accessibili. Hildebrand
Gurlitt gode di un breve periodo di felicità. Ce l’ha fatta, ora si
sente finalmente riabilitato. Alla sua piena soddisfazione
contribuisce il fatto che il suo nemico giurato, Karl Haberstock,
è ancora in carcere a Bamberga. Questi è stato arrestato il 3
giungo 1947, a seguito di una calunnia secondo la quale egli
sarebbe stato il principale responsabile della mostra “Arte
degenerata”. Al processo del tribunale di denazificazione, che si
terrà solo due anni dopo, Haberstock verrà prima condannato
come “seguace”, per essere riconosciuto infine in Corte
d’appello, il 16 dicembre 1949, dopo altri sei mesi, tra gli
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“esonerati” . Di colpo per Gurlitt ora persino in quel “paesino
di bovari” ad Aschbach splende il sole. E tuttavia, se dagli
Alleati non ha praticamente più da temere sanzioni, si verifica
per lui il più mostruoso degli eventi: a inizio dicembre del 1947
viene denunciato. Il sollievo, la convinzione di poter
ricominciare da capo, è durato tutto solo poche settimane.
Ancora una volta Gurlitt deve essere sottoposto a processo.
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