Page 322 - Il mercante d'arte di Hitler
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loro  modello  di  spiegazione,  non  fanno  che  irrobustire  i  suoi

                paraocchi.

                   Non  vi  è  dubbio  che  Gurlitt  abbia  tratto  vantaggio  dal
                commercio d’arte dei nazisti e che da un punto di vista morale

                egli  sia  un  profittatore.  Ma  si  è  forse  davvero  opposto

                all’ideologia  nazionalsocialista,  persino  con  atti  di  resistenza

                attiva,  come  sostiene  Haubrich  nell’attestazione  giurata

                rilasciata a Gurlitt? Anche il padre fondatore della salvaguardia
                dei  monumenti  storici  in  Renania,  Paul  Clemen,  restituisce

                l’immagine  di  un  gruppo  di  oppositori  che  si  riunisce  al

                Kunstkabinett,  quando  dice  che  Gurlitt  avrebbe  fatto  del  suo

                negozio ad Amburgo «il cuore di un ambiente dichiaratamente

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                antinazista» .  I  contatti  che  Gurlitt  mantiene  ancora  durante  il
                dopoguerra con una cerchia di artisti schierati politicamente a

                sinistra  sembrano  esser  prova  di  un’attitudine  di  aperta

                resistenza  da  parte  sua.  I  pittori  Hans  Christoph,  Bernhard

                Kretzschmar e Karl Kröner confermano l’impegno di Gurlitt in

                tal senso davanti alla Spruchkammer, e lo stesso fa un uomo di
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                lettere  quale  Rudolf  Adrian  Dietrich .  Gurlitt  e  Dietrich  si
                conoscono  dal  1918,  alla  fine  della  prima  guerra  mondiale

                facevano  parte  entrambi  della  formazione  d’avanguardia

                Gruppo 1917. Il poeta espressionista garantisce l’orientamento

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                antifascista del vecchio amico . Lo scrittore Ludwig Renn, al
                secolo Arnold Friedrich Vieth von Golßenau – condannato nel
                1934  a  trenta  mesi  di  carcere  e  divenuto  poi,  durante  l’esilio

                messicano,  il  presidente  del  movimento  Freies  Deutschland,

                “Germania  libera”  –  non  attesta  in  alcun  modo  la  buona

                condotta di Hildebrand; ma Gurlitt lo porta ugualmente a prova

                della  sua  inclinazione  a  sinistra,  citando  una  lettera  dello

                scrittore  del  5  giugno  1946  a  lui  diretta:  «Sarei  lieto  di




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