Page 307 - Il mercante d'arte di Hitler
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marchi  imperiali  da  un  commerciante  tedesco»  nel  1938,

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                all’epoca «queste cose non costavano quasi nulla» . In generale
                evita  però  accuratamente  di  dire  che  si  tratta  di  opere
                provenienti dall’operazione di sequestri di “Arte degenerata”, da

                lui  acquistate  dal  ministero  della  Propaganda  tra  il  1939  e  il

                1941. Un dipinto di Picasso, di cui in seguito gli si chiederà più

                precisamente  la  provenienza,  sostiene  di  averlo  avuto

                direttamente  dall’artista  nel  1942  per  60.000  franchi.  Una
                pittura  a  guazzo,  presumibilmente  di  Chagall,  la  Scena

                allegorica,  che  ancora  oggi  fa  parte  della  collezione  Gurlitt,

                sarebbe stata di proprietà della sorella, allieva di Chagall – tutte

                informazioni che più tardi non ripeterà allo stesso modo.

                   Dwight  McKay  non  si  fida  di  quanto  dichiarato  da  Gurlitt
                sulla provenienza dei quadri. Singole opere e le pile di incisioni

                possono rimanere ad Aschbach, seppur tenute inizialmente sotto

                custodia. Le rimanenti casse vengono tradotte nella Residenza

                Nuova di Bamberga per accertamenti e di lì, il 5 dicembre 1945,

                portate al Museo regionale di Wiesbaden, dove nel frattempo gli
                Alleati hanno allestito un Central Collecting Point. Assieme a

                Monaco  e  Marburgo,  la  sede  di  Wiesbaden  è  uno  dei  tre

                principali  centri  di  raccolta  per  le  opere  d’arte,  rimarrà  attiva

                fino  al  1952  ed  è  quella  che  durerà  più  a  lungo.  Mentre  è  in

                corso il controllo sulle sue opere, il mercante d’arte assieme a

                tutta  la  famiglia  è  agli  arresti  ad  Aschbach.  Gli  viene  tolta  la
                disponibilità di tutti i beni recati in loco, i suoi conti bancari e i

                crediti vengono bloccati. Il 3 ottobre 1945 ha luogo un ulteriore

                interrogatorio,  stavolta  con  gli  operatori  dell’Art  Looting

                Investigation Unit (ALIU), l’unità investigativa sul saccheggio di

                opere d’arte. Oggetto ora è il suo ruolo nel progetto speciale per

                il Museo del Führer. Gurlitt deve fornire ulteriori informazioni




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