Page 304 - Il mercante d'arte di Hitler
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agente  del  mercante  d’arte  olandese  Walter  Paech.  Ma  riesce

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                comunque a sottrarsi a indagini più accurate sulla sua persona .
                   Durante  l’interrogatorio  del  tenente  McKay  Gurlitt  viene
                ascoltato sulla sua famiglia, la sua biografia, le sue convinzioni

                politiche e sugli acquisti da lui effettuati a Parigi per il Museo

                del Führer. Gli viene chiesto di chiarire come si svolgessero le

                compravendite e il rilevamento di proprietà dalle collezioni di

                privati cittadini ebrei, che contatti avesse con i vertici nazisti,
                quanto  guadagnasse,  come  sia  ora  arrivato  ad  Aschbach  e  in

                quali  rapporti  sia  col  barone  von  Pölnitz.  Sotto  giuramento

                Gurlitt illustra a grandi linee la dinamica dei fatti e le modalità

                degli  affari,  in  ogni  caso  in  forma  ben  più  edulcorata.  Ma

                soprattutto  mette  in  primo  piano  l’onorata  famiglia  da  cui
                proviene,  il  padre  famoso  e  il  fratello,  non  meno  noto,  fa

                presente quanto sia stato penalizzato dai nazisti. Ricorda inoltre

                anche il ramo materno della famiglia, la prozia scrittrice Fanny

                Lewald  e  lo  zio  Theodor  Lewald,  presidente  del  gruppo

                incaricato di gestire i giochi olimpici nel 1936. Gurlitt sottolinea
                come per due volte egli abbia perso il posto di lavoro per il suo

                impegno  a  favore  dell’arte  moderna.  In  quanto  “persona  di

                sangue misto di secondo grado” si è visto a dover scegliere tra

                andare  a  Parigi  o  essere  arruolato  nella  famigerata

                Organizzazione  Todt,  la  truppa  incaricata  della  costruzione  di
                                                                            22
                bastioni e rampe lanciamissili per l’esercito .
                   Di questa minaccia Gurlitt parlerà più volte anche in seguito,

                come davanti a Rose Valland, che egli ha conosciuto la prima

                volta quando era sovrintendente alla galleria del Jeu de Paume e

                che incontrerà nuovamente nell’ottobre del ’46 quale membro

                della  Commissione  per  la  restituzione  dell’arte  a  Monaco  di

                Baviera, dove dovrà rispondere alle sue domande. Pochi mesi




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