Page 301 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 301

Gurlitt  e  Haberstock,  ma  anche  l’assortimento  dei  musei  di

                Bamberga  e  della  Pinacoteca  di  Kassel  sono  ricoverati  qui,

                nonché  i  bottini  portati  in  fuga  all’estero  di  eminenti  militari
                come         il     generale        Kuno-Heribert             Fütterer,        addetto

                dell’aeronautica  all’Ambasciata  tedesca  di  Budapest,  poi

                comandante in capo dei distretti aerei di Boemia e Moravia, l’ex

                comandante  del  Gruppo  d’armata  A  della  Wehrmacht,  Ewald

                von Kleist, e il principe Reuß zur Lippe. Al castello c’è spazio a
                sufficienza. A ogni piano lo spettacolo è sempre lo stesso: ceste,

                casse,  scatoloni  con  dipinti,  sculture,  lavori  su  carta,  libri,

                oggetti  d’artigianato.  Gurlitt  occupa  due  sale,  e  così  pure

                Haberstock.  Otto  sale,  oltre  alla  cappella  del  castello,  sono

                completamente  colme  di  opere  d’arte.  Gli  abitanti  del  paese
                osservano con meraviglia i carichi di merci che arrivano lì. Ci

                vogliono  giorni  prima  che  ciascuno  dei  nuovi  aggiunti  abbia

                sistemato tutta la propria roba al castello, dichiarerà più tardi il

                guardaboschi agli Alleati.



                                          Arrivano gli americani:


                             le domande al «capo commercio» Gurlitt



                   Il  2  maggio  1945  gli  ufficiali  del  nucleo  americano  per  la

                protezione dei beni artistici giungono ad Aschbach. Il capitano

                Robert  Kelley  Posey  della  III  Armata  dell’Esercito  degli  Stati

                Uniti  fa  un  sopralluogo  al  castello  assieme  al  suo  assistente
                Lincoln  Kirstein  e  marca  l’edificio  come  zona  off  limits,  per

                proteggerlo  dalla  distruzione  e  dall’occupazione  delle  truppe

                alleate.  Non  appena  si  scopre  che  qui  trovano  rifugio  i  due

                mercanti d’arte Haberstock e Gurlitt con le loro proprietà, scatta

                l’allarme: «Il signor Karl Haberstock è il più noto collezionista




                                                          301
   296   297   298   299   300   301   302   303   304   305   306