Page 310 - Il mercante d'arte di Hitler
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colleghi di rilasciare una dichiarazione, come ad esempio ad
Alois Schardt, ex direttore del Museo di Halle che nel 1939 si è
visto costretto, assieme alla moglie e al figlio portatore di
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handicap, a fuggire a Los Angeles . Gurlitt sa anche che lo
storico dell’arte Ludwig Thormaehlen, curatore della Galleria
nazionale a Berlino all’epoca di Ludwig Justi e più tardi al
Museo regionale di Kassel, ha un conto in sospeso con
Haberstock. Ma Gurlitt può a malapena tenere sotto controllo il
loro dissidio. Haberstock ha i migliori agganci al paese. Così ad
esempio ad aprile 1946 Helen Gurlitt, con dubbie motivazioni,
si vede ritirata la patente di guida per sei mesi dal consiglio
regionale. E il marito è risentito che gli Haberstock abbiano già
ottenuto una linea telefonica in casa. E non è finita: a gennaio
del 1947 la biblioteca di Gurlitt assieme a tutti i suoi documenti
conservati alla scuola vengono confiscati sempre dal consiglio
regionale per sei mesi senza alcuna spiegazione. Solo un anno e
mezzo dopo, quando ormai da tempo è in carica al Kunstverein
di Düsseldorf, Gurlitt viene a sapere dal pastore di Bamberga
come dietro tutto questo vi fossero macchinazioni di
Haberstock, che continuava a sostenere che nelle casse di
Gurlitt si nascondesse “letteratura nazista”.
Un’infanzia nel dopoguerra: Cornelius e Benita Gurlitt
Mentre i genitori pensano al futuro, con preoccupazione,
Cornelius e Benita conoscono un’inattesa libertà. Possono
giocare all’aperto in una natura incontaminata, prima
sconosciuta in città: «I bambini ne guadagnano in abbronzatura
ma non in intelligenza, benché conosciamo un bravo insegnante
che potrebbe persino tener loro scuola», scrive Hildebrand
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Gurlitt a suo cugino Wolfgang nell’estate del 1945 . I ragazzi
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