Page 294 - Il mercante d'arte di Hitler
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città i propri effetti più importanti – mobili, tappeti e la sua
collezione artistica – molto tempo prima del pesante attacco.
Nei primi mesi del 1944 sono state prelevate da Kaitzer Straße
oltre quaranta casse. In mezzo a queste vi sono anche le
spedizioni di opere d’arte ai clienti che il trasportatore avrebbe
dovuto prelevare comunque. Tra l’8 gennaio e il 18 aprile 1944
lo spedizioniere è stato incaricato più volte di prendere questo o
quell’altro scatolone, ora se possibile con un aiutante robusto,
per cose più pesanti, ora solo per una «cassetta» da mettere in
deposito. Le commissioni, impartite in poche parole,
cominciavano a suonare sempre più urgenti: «Qui il tempo
stringe», o: «La prego di venire presto». Nel corso della prima
metà del 1944 Gurlitt ha ingaggiato anche la società Dresdner
Transport- und Lagerhaus, che ha prelevato per suo conto
grandi merci in giacenza per un peso totale di 557
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chilogrammi .
In questo modo, nei mesi precedenti alla distruzione di
Dresda, Gurlitt è riuscito a fare uscire gran parte dei suoi averi
dalla zona a rischio, previdente come già ad Amburgo, solo che
questa volta non ha più alcun rifugio, come invece allora, a casa
dei genitori. Gurlitt, inoltre, riceve la circolare della Camera
delle Belle arti a tutti i negozianti d’arte e d’antiquariato con la
richiesta di compilare una lista degli «oggetti artistici di valore
culturale che siano andati distrutti in casa propria o abbiano
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subito gravi danni tali da impedirne il restauro» . In tutto il
vicinato lì attorno sono cadute bombe, non c’è più nulla in
piedi. Gurlitt pertanto può affermare plausibilmente di fronte a
terzi che la sua collezione personale e quella del padre sono
andate distrutte assieme a tutti i relativi documenti commerciali
nell’incendio di Dresda.
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