Page 292 - Il mercante d'arte di Hitler
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Gurlitt da Amburgo, a lavorare lì come segretaria è l’insegnante
di canto e di piano viennese Maya Gotthelf. Alla fine di gennaio
del 1944 è costretta a lasciare il posto, perché di origini per
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metà ebraiche, come spiegherà più tardi agli Alleati . Viene
quindi obbligata al lavoro in fabbrica. Gurlitt cerca subito una
nuova segretaria, in quel periodo, infatti, con gli acquisti d’arte
fatti nei territori occupati il negozio va ancora a meraviglia, e
Gurlitt ha bisogno di una mano in ufficio. Fino al novembre ’44
la presenza dell’assistente è rintracciabile nella corrispondenza
commerciale, seppur in modo anonimo: «Heil Hitler! La
segretaria», così si firma nelle lettere scritte di suo pugno. Quale
ulteriore collaboratore, nel 1944 al Kunstkabinett è in forza
anche il ragioniere Fritz Walther, di Meißen. È addetto al
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giornale contabile e al «bilancio provvisorio» . La sua grafia
irregolare si distingue chiaramente dai caratteri accurati di
Helene Gurlitt, che in tutti gli anni precedenti ha tenuto i registri
e il conto corrente. A quanto pare Gurlitt, in virtù della sua
posizione come procuratore nel quadro del Progetto speciale per
il Museo del Führer di Linz riesce a ottenere una licenza
straordinaria, facendo risultare le sue attività come
indispensabili per la guerra.
A gennaio 1945 si intensificano gli attacchi aerei su Dresda.
Da più di un anno gli abitanti della città si preparano
all’evenienza. L’Ufficio tecnico per la difesa antiaerea di
Dresda istituito alla fine del 1943 fa aprire delle brecce nelle
cantine delle case confinanti e costruire come vie di fuga tunnel
sotterranei con uscite in superficie. Nel giardino accanto a casa
dei Gurlitt vi è l’entrata agli scavi di uno di questi condotti di
salvataggio, rimasto però inconcluso. Minna Lauckner,
residente al numero 24 di Kaitzer Straße, si lamenta stizzita con
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