Page 286 - Il mercante d'arte di Hitler
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Gurlitt  ha  a  disposizione  quattro  possibilità  per  effettuare  lo

                scambio: 1) il destinatario dell’opera d’arte versa sul suo conto

                la somma prima  della vendita  concreta; 2)  Gurlitt richiede  un
                credito  all’estero  per  far  fronte  all’acquisto,  il  cliente  paga

                l’importo dopo aver ricevuto la merce e salda così il conto; 3) il

                gallerista  cede  alla  Dresdner  Bank  il  proprio  credito  con

                l’acquirente;  4)  Gurlitt  ottiene  un  credito  in  contanti  che  fa

                versare  sul  proprio  conto  alla  Dresdner  Bank.  Se  il  denaro
                messo  a  disposizione  dal  Bankhaus  Wilhelm  Rée  non  basta,

                Gurlitt chiede un anticipo ai propri clienti per coprire la somma

                rimanente. Quest’ultima variante viene utilizzata più volte con il

                facoltoso  collezionista  Carl  Neumann,  l’industriale  tessile  di

                Zittau, che gli viene frequentemente incontro con un credito.
                   Se Gurlitt procede in questo modo ha le sue ragioni, e così

                pure se assume a proprio carico i rischi legati al trasporto, anche

                quando  questo  diventi  particolarmente  critico  e  il  mercante

                d’arte  debba  stipulare  persino  un’assicurazione.  E  ciò  che  si

                trova  a  vivere  a  ottobre  del  1943,  quando  lo  raggiunge  una
                preoccupante  lettera  della  Pinacoteca  nazionale  di  Dresda  che

                non ha ancora ricevuto il carico da lui consegnato alla stazione

                centrale  di  Francoforte:  «Sarebbe  stato  molto  triste  se  quei

                dipinti  tanto  preziosi  fossero  andati  distrutti  nei  giorni  del

                pesante  attacco  aereo  su  Francoforte»,  gli  scrive  il  curatore

                Gottfried  Premier.  Un  semplice  contratto  d’agenzia  o  di
                commissione  sarebbe  meno  rischioso,  ma  Gurlitt  è  furbo.  La

                strategia da lui utilizzata già con le vendite di “arte degenerata”

                si rivela piuttosto redditizia. Già all’epoca Gurlitt non prendeva

                semplicemente  la  merce  su  commissione,  come  in  realtà

                previsto, ma la otteneva su scambio o acquisto diretto, così da







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