Page 282 - Il mercante d'arte di Hitler
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valuta sufficiente solo per gli affari delle istituzioni statali. A
Gurlitt va anche il lotto principale dell’incanto, per cinque
milioni di franchi: Paesaggio con viadotto ‒ Montagna di
Sainte-Victoire di Cézanne. Gurlitt si è aggiudicato il
preziosissimo dipinto per conto di Carl Neumann, suo fedele
cliente, un magnate della grande industria che negli anni Venti
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ha avuto successo nel settore tessile . Il quadro di Cézanne
rappresenta per Gurlitt anche il suo acquisto più caro fino a ora.
Cinque milioni di franchi: con questa cifra da capogiro ci si
potrebbe costruire un castello, come sostiene un quotidiano
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impressionato dalla notizia . Peccato solo che il trofeo di caccia
di Gurlitt e uno dei dipinti di Daumier siano dei falsi, cosa che
Neumann scoprirà solo molto più tardi.
Nel suo periodo parigino Gurlitt compra dunque quasi
esclusivamente da intermediari, di rado per diretto contatto con i
collezionisti. Anche i suoi acquisti all’asta presso Drouot a
dicembre del 1942 costituiscono un’eccezione. Tale fatto gli
servirà in seguito per poter dimostrare di non essersi lasciato
coinvolgere in vendite forzose. Gurlitt, però, può a malapena far
passare i propri affari come acquisti in buona fede, in quanto, da
commerciante esperto qual è, sa bene quanto scottino le opere
che si trovano sul mercato nei territori occupati, anche se solo in
modo indiretto. Nel cosiddetto “rapporto Linz”, come vengono
chiamate le prime indagini degli Alleati per risalire ai legittimi
proprietari delle opere destinate al Museo del Führer, Gurlitt
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compare come uno dei «chief dealer» . Soltanto nei mesi che
vanno da marzo a giugno del 1944, Gurlitt acquista per il
Progetto speciale sessantanove dipinti, dieci arazzi e ottantadue
disegni per un corrispettivo di circa 3.612.000 marchi imperiali.
Il mese seguente riesce a concludere un grosso affare di sei
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