Page 261 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 261

visto  privato  dell’abilitazione  all’esercizio  medico  ed  espulso

                dall’albo, questi offre al mercante d’arte le nove tavole da lui

                ereditate  nel  1913  dal  padre  Albert  Martin  Wolffson.  Il  31
                dicembre seguono altre due consegne dalla collezione Wollfson;

                questa volta Gurlitt ha negoziato con Elsa Helene Cohen, figlia

                di Albert Martin Wollfson, l’acquisto di dieci lavori su carta di

                Menzel, nonché di altri quattro disegni di Menzel con la nuora

                di  Elsa,  Elisabeth  Martens,  lo  stesso  giorno.  Poco  dopo  la
                                                             3
                famiglia emigra negli Stati Uniti .
                   Salta all’occhio la somma irrisoria pagata agli eredi di Albert

                Martin Wolffson. Stando ai libri contabili, Gurlitt corrisponde a

                Ernst Julius 2.000 marchi imperiali, la stessa cifra a Elsa Helene

                e 1.000 marchi imperiali a Elisabeth Martens, un totale dunque
                di  5.000  marchi  per  ventitré  opere.  Si  tratta  per  ognuna  delle

                tavole di disegni a mano di grande pregio, che nel 1905 sono

                stati  esposti  alla  Galleria  nazionale  di  Berlino.  Per  trentadue

                bozzetti  di  Menzel,  Albert  Martin  Wollfson  aveva  speso

                all’epoca  50.000  marchi  imperiali.  Nel  1938  il  prezzo  per  un
                disegno di Menzel va dai 200 marchi imperiali per un piccolo

                                                                                     4
                studio fino ai 5.000 per i fogli lavorati più rossi . Se si presta
                fede  ai  registri  di  Gurlitt,  lui  stesso,  rivendendo  le  opere,

                ricaverà a ogni modo un guadagno di soltanto 2.500 marchi.



                     Commercio all’estero: Gurlitt allarga il suo raggio
                                                      d’azione



                   Gurlitt si rifornisce dunque da collezionisti ebrei, e non solo:

                anche  da  artisti  ebrei  che  si  trovano  in  condizioni  precarie.

                Gurlitt  presta  loro  il  suo  aiuto,  prendendo  in  carico  la  merce

                offertagli,  e  tuttavia  i  prezzi  stracciati  d’acquisto  lasciano

                intendere  come  egli  al  contempo  approfitti  di  quella  loro



                                                          261
   256   257   258   259   260   261   262   263   264   265   266