Page 265 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 265
un impiego all’estero. Quando, il 1° settembre 1940, poche
settimane dopo l’occupazione della Francia, l’Istituto tedesco
entra in servizio, gli esperti d’arte come Gurlitt sono piuttosto
richiesti. La principale funzione di questa suddivisione
dell’Ambasciata tedesca è quella di fare propaganda, nonché di
avvicinare i francesi alla cultura tedesca tramite mostre,
conferenze e corsi di lingua. L’Istituto ha la sua sede all’Hotel
de Sagan, ex palazzo dell’Ambasciata polacca, i cui vecchi
inquilini si sono dati alla fuga di fronte alle truppe naziste. Da
qui viene organizzata la spoliazione di intere collezioni
artistiche e biblioteche.
In Francia Gurlitt ha il compito di entrare in contatto «con
artisti francesi a trecentosessanta gradi». Karl Epting,
responsabile dell’Istituto tedesco, richiede per lui a questo
scopo presso l’ufficio passaporti dell’Ambasciata tedesca un
visto turistico di sei mesi. Come già durante la prima guerra
mondiale Gurlitt finisce nuovamente alla divisione di
propaganda culturale, solo che ora non è più uno studente
spaurito, ma uno scaltro uomo d’affari, che sa combinare i
propri interessi commerciali con l’idea di una Germania, quale
nazione della cultura, che lui ha il compito di promuovere. Le
sue attività qui sono simili a quelle svolte a Vilnius: anche qui
vengono pubblicate riviste, proiettati film – tra cui la versione
ridotta e tradotta in francese de L’ebreo errante – organizzati
concerti con dirigenti prestigiosi del calibro di Wilhelm
Furtwängler o Karl Böhm, allestite mostre, come quella dello
scultore Arno Breker, diffusi inviti a circoli di recitazione con
opere di Goethe, Kleist e Hölderlin o a conferenze di storici
dell’arte di spicco, tra cui Wilhelm Waetzoldt, il direttore
generale dei Musei nazionali di Berlino. Le mansioni di Gurlitt
265