Page 268 - Il mercante d'arte di Hitler
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dipinti,  artisti  tedeschi  del  XIX  secolo,  ma  anche  opere  di

                impressionisti ed espressionisti o ancora di Paul Klee.

                   A  Parigi  il  gallerista  di  Amburgo  gli  procura  un  quadro  di
                Marie  Laurencin,  della  cui  pittura  Domizlaff  è  particolare

                estimatore. Gurlitt conosce l’artista di persona e organizza per

                lui una visita all’atelier della donna. Domizlaff descrive i suoi

                giorni a Parigi nell’autunno del ’41 con vivido entusiasmo nelle

                proprie  memorie:  le  ore  trascorse  nei  caffè,  le  passeggiate
                notturne per le strade di Parigi, gli incontri con ballerine, le cene

                nei  palazzi  in  cui  l’ospite  tedesco  viene  presentato  con  fare

                disinvolto  come  «notre  vainqueur»,  il  nostro  vincitore.  È

                possibile che i due facciano anche qualche uscita insieme, forse

                assistono  in  comune  compagnia  all’esibizione  di  Maurice
                Chevalier  al  casino  di  Parigi.  Quel  che  è  certo  è  che  si

                scambiano  opinioni  su  Parigi,  una  vera  mecca  per  i  mercanti

                d’arte,  a  Domizlaff,  infatti,  capita  di  continuo  durante  il  suo

                soggiorno che gli siano offerte collezioni, orologi astronomici

                del XVII o XVIII secolo o disegni del XVIII, ai quali peraltro non è
                minimamente interessato, neppure a sapere da dove vengano.

                   A  Parigi  Hildebrand  Gurlitt  non  è  l’unico  a  essere  stato

                inviato  dal  ministero  della  Propaganda,  c’è  anche  Bernhard

                Alois  Böhmer,  uno  dei  quattro  agenti  assieme  a  Gurlitt

                dell’operazione  “Arte  degenerata”.  I  rapporti  d’affari  tra  loro

                sono sempre stati più stretti che con Ferdinand Möller e Karl
                Buchholz e per lui Gurlitt nutre una certa simpatia, nonostante

                abbiano  un  temperamento  molto  diverso  l’uno  dall’altro:

                Hildebrand  Gurlitt  è  più  riservato,  discreto,  quasi  burocratico

                nei  modi,  Böhmer  al  contrario  è  dipinto  come  un  uomo
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                estroverso,  barocco,  affabile .  In  Francia  le  loro  strade  si

                incrociano  nuovamente.  Anche  Stephan  Hirzeldel  del




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