Page 270 - Il mercante d'arte di Hitler
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speciale Linz lavora direttamente per Adolf Hitler e si occupa,
attraverso la compravendita o il sequestro, dell’acquisizione di
opere pittoriche europee per il futuro Museo del Führer, con
preferenza per gli artisti tedeschi del XIX secolo. Nel 1943
Gurlitt guadagnerà ufficialmente il ruolo di principale
procuratore del progetto. L’Unità operativa Reichsleiter
Rosenberg, infine, ha a Parigi a partire dal 1940 il proprio
“Ufficio occidentale”, che alla galleria del Jeu de Paume
organizza mostre con opere provenienti da “patrimoni
abbandonati di proprietari ebrei”, un eufemismo per indicare
beni rubati. Hermann Göring si reca più volte a Parigi e porta
via intere vagonate di quadri, e vi attinge direttamente per la sua
collezione privata a Carinhall.
Quando Hildebrand Gurlitt arriva a Parigi nel 1941, l’attività
di spoliazione di opere d’arte è in pieno corso, e anche
l’ambasciatore tedesco, Otto Abetz, vi si intrufola. Il 5 agosto
1940 Adolf Hilter lo ha nominato delegato del ministero degli
Esteri presso il Capo dell’amministrazione militare in Francia.
L’ambasciatore deposita nella sua sede operativa di Palazzo
Beauharnais e negli edifici adiacenti patrimoni artistici di
collezionisti emigrati all’estero. Per poter inventariare i beni
accumulati con le sue rapine, Abetz ha chiamato da Berlino
diversi archivisti museali. Il suo colpo più grosso, il piano di
appropriarsi dei dipinti conservati dal Louvre al castello
Chambord, un totale di mille e cinquecento opere, viene
sventato all’ultimo momento dai vertici della Wehrmacht per
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paura di aperte proteste dei francesi contro i tedeschi .
A oggi non vi sono prove che Gurlitt in quel periodo abbia
acquistato opere dall’ambasciata per rivenderle. Attraverso i
suoi contatti all’Istituto tedesco, tuttavia, deve senz’altro avere
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