Page 263 - Il mercante d'arte di Hitler
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collezionisti, commercianti e artisti, i quali spesso lasciano le
proprie opere in custodia ai musei olandesi, l’arte moderna
tedesca comincia a essere considerata dai curatori locali e a
essere anche oggetto di acquisto. Più di una delle opere, lì
inizialmente solo ospitate, verrà donata dai proprietari al luogo
che le ha avute in consegna in segno di ringraziamento per
l’aiuto prestato.
Con gli oscuri “vecchi clienti” Gurlitt intende però una
conoscenza fatta ai tempi dell’università a Berlino, il mercante
d’arte Eduard Plietzsch, con il quale ha cominciato a principio
degli anni Venti nella Galleria van Diemen, come studente
lavoratore. In tutti questi anni i due hanno mantenuto i contatti e
persino fatto affari insieme. Nel 1938 Plietzsch ha acquistato al
Kunstkabinett di Amburgo per 400 marchi imperiali un dipinto
del pittore olandese Adriaen van Ostade. Quando nel 1939 Hans
Posse è stato nominato incaricato speciale al progetto del Museo
del Führer a Linz, Plietzsch ha offerto i suoi servizi. E anche
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Gurlitt si è incontrato più volte con Posse . A settembre del
1940, due mesi prima della lettera di Gurlitt a Hetsch, Plietzsch
ha cominciato la propria attività di esperto d’arte presso
l’Agenzia Mühlmann all’Aia, nell’Olanda occupata. L’ufficio
prende il nome dallo storico dell’arte austriaco e temutissimo
membro delle SS Kajetan Mühlmann. Con la nomina a
“incaricato speciale per la difesa e la sicurezza delle opere
d’arte nei distretti occupati dell’Est” da parte di Hermann
Göring, Mühlmann ha selvaggiamente depredato musei pubblici
e collezioni private in Polonia. All’Aia l’Agenzia Mühl mann ha
la propria sede in Stuyvesantstraat 300 e da qui rintraccia beni
artistici nei territori occupati in Olanda e Belgio, che vengono
poi a loro volta spediti in Germania a pezzi grossi del regime
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