Page 258 - Il mercante d'arte di Hitler
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e diversi quadri di Johann Christian Vollerdt, per un totale di
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2.120 marchi imperiali . C’è da supporre che tali vendite siano
avvenute sotto forti pressioni, dovendo i proprietari lasciare il
Paese. Così, ad esempio, a dicembre 1938 e febbraio 1939
Gurlitt acquista opere d’arte da persone appartenenti alla
famiglia di banchieri ebrei Warburg, residente ad Amburgo. La
maggior parte della famiglia riesce a emigrare in Gran Bretagna
e negli Stati Uniti, alcuni suoi membri però rimangono ad
Altona. Nel 1940 vengono arrestati e deportati nel campo di
sterminio di Sobibor, dove moriranno. In una situazione
precaria si trova anche il collezionista Henri Hinrichsen,
proprietario della casa editrice musicale di Lipsia C.F. Peters,
una delle più importanti in Germania a principio del XX secolo.
Le circostanze della sua vendita a Gurlitt gettano una luce
abbagliante sulle pratiche d’affari di quest’ultimo. Il bozzetto di
Carl Spitzweg proveniente dalla collezione Hinrichsen, Sonata
per pianoforte, diverrà infatti uno dei pezzi più notevoli del
rinvenimento di Schwabing. L’opera compare nei registri
contabili di Gurlitt in corrispondenza della data 7 gennaio 1940,
alla voce di costo: «300 marchi». Questo esempio illustra bene
come Gurlitt, che pretende di non essersi mai macchiato di
alcun crimine sotto il nazionalsocialismo, abbia invece saputo
approfittare dell’occasione propizia e delle difficoltà di
proprietari di opere d’arte vittime di persecuzione. Con la presa
del potere da parte dei nazisti, la famiglia dell’editore musicale
si vede presto esposta a una discriminazione crescente, fino allo
scontro violento e alla spoliazione dell’attività e dell’abitazione.
Nel 1938 ha luogo l’“arianizzazione” dell’azienda e a dicembre
la “presa in consegna” del patrimonio. Un anno dopo, nel corso
di un’operazione speciale partita in tutto il Paese dopo
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