Page 257 - Il mercante d'arte di Hitler
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approfittando in modo particolare delle liquidazioni a opera di

                collezionisti ebrei che intendevano emigrare e avevano bisogno

                di denaro per far fronte alle imposte di viaggio. A Düsseldorf
                Gurlitt  intrattiene  rapporti  d’affari  con  le  Gallerie  Vömel  e

                Paffrath,  a  Colonia  con  la  Galleria  Aenne  Abels  e  il  Salone

                dell’arte  di  Heinrich  Abels.  A  Monaco  collabora  con  Julius

                Böhler junior, il quale a sua volta è in stretti rapporti con Karl

                Haberstock.  Nel  1939  Haberstock  si  guadagna  il  posto  di
                principale procuratore d’arte per il cosiddetto Progetto speciale

                Linz,  incaricato  dell’allestimento  del  Museo  del  Führer  in

                progetto. Per presentare la loro candidatura, i due commercianti

                di Monaco partono insieme in viaggio per l’Olanda e l’Italia.

                   A  fine  anni  Trenta  e  inizio  Quaranta  le  note  riportate  sui
                registri contabili di Gurlitt mostrano numerosi acquisti effettuati

                da  privati,  tanto  collezionisti  quanto  artisti.  Tra  questi

                compaiono  le  signorine  Simon  e  M.  Neuerst,  la  signora

                Mahnke,  W.  Kneissner,  la  signora  Rabner,  L.  Schimdhuber  e

                molti  altri  ancora.  Dagli  appunti  per  la  gran  parte  non  è
                possibile ricostruire in quali circostanze si siano svolti gli affari.

                Tra le transazioni sicure vi sono, a ogni modo, le acquisizioni

                dal patrimonio di Martha e Paul Rauert e di Ottilie Schiefler, la

                figlia  dell’appassionato  d’arte  Gustav  Schiefler,  deceduto  nel

                1935, o ancora di Anna Buchenau, la vedova del collezionista di

                Brema Siegried Buchenau.
                   Sono  sospette  le  annotazioni  che  riferiscono  di  parti

                consistenti  di  una  o  più  collezioni  consegnate  a  Gurlitt  in  un

                breve lasso di tempo, perlopiù uno o due giorni, come nel caso

                di una tale Martha Wuerst, da cui Gurlitt avrebbe acquistato a

                novembre del 1938 in tutto quindici opere del XVIII secolo, oltre

                a un dipinto di Andrea del Sarto, uno di Gerhard von Kügelgen




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