Page 256 - Il mercante d'arte di Hitler
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Folkwang Museum di Essen. L’artista ha scanalato e tinto le tre

                xilografie con colori ad acqua nel 1915 mentre era impegnato al

                fronte a Ostenda. Pure questi esemplari unici si trovano ancora
                oggi  nella  collezione  Gurlitt.  Come  la  gran  parte  delle  tavole

                della  raccolta,  anch’essi  sono  rimasti  per  decenni  in  pacchi,

                scatole  o  schedari,  e  preservati  il  più  possibile  dalla  luce.  Le

                opere possiedono ancora oggi i colori brillanti e la luminosità

                dei contrasti con cui i loro artisti le hanno create.
                   Ma il colpo più grosso portato a termine da Gurlitt in questa

                fase  è  l’acquisizione  di  quarantadue  capolavori  dell’arte

                moderna  più  classica,  uno  scambio  che  non  porta  al  Reich

                alcuna valuta estera. Il mercante d’arte può giustificare ancora

                per poco il proprio status di indispensabile procuratore di valute,
                che non solo gli assicura un reddito, ma lo protegge anche dalle

                insidie dei nazionalsocialisti.

                   Accanto agli affari con il ministero della Propaganda, Gurlitt

                effettua  diversi  acquisti  da  altri  commercianti  d’arte  ad

                Amburgo,  Dresda,  Berlino  e  Düsseldorf.  Un  profilo  simile  al
                Kunstkabinett  di  Gurlitt  hanno  le  Gallerie  Commeter  ad

                Amburgo e Kunstausstellung Kühl a Dresda, fondata nel 1924

                da Heinrich Kühl. Nella sua città natale, inoltre, Gurlitt coltiva

                rapporti  commerciali  anche  con  Rudolf  Probst,  titolare  della

                Galleria Neue Kunst Fides, e con la bottega d’arte Paul Rusch.

                Tra i soci d’affari di Gurlitt vi sono inoltre, a Berlino, Arnold
                Blumenreich, Victor Rheins, Justin Thannhauser, Paul Roemer,

                la Galleria Matthiesen e Friedrich August Lutz, che un tempo

                lavorava assieme a Eduard Plietzsch nella Galleria van Diemen.

                Un altro contatto a Berlino è la casa d’aste Hans W. Lange, che

                negli  anni  compresi  tra  il  1937  e  il  1943  ha  condotto

                complessivamente                trentacinque            vendite          all’incanto,




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