Page 248 - Il mercante d'arte di Hitler
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grosso.  Il  12  marzo  1941  stipula  con  il  ministero  della

                Propaganda  un  contratto  di  scambio  con  cui  ottiene,  per  tre

                dipinti  del  XIX  secolo  e  tre  stampe  del  XVI,  ben  quarantadue
                dipinti di maestri classici dell’arte moderna tedesca. Il ministero

                acconsente a simili scambi soltanto quando con l’avanzare della

                guerra  per  i  commercianti  d’arte  diviene  sempre  più  difficile

                reperire valuta estera. Il valore dei quadri barattati da Gurlitt è

                estremamente squilibrato: per un dipinto di Johann Faber, uno
                di  Moritz  Retzsch  e  un  altro  del  nonno  Louis  Gurlitt,  più  tre

                incisioni  di  Albrecht  Dürer  e  Jacob  Cornelisz,  per  un  valore

                complessivo stimato di 12.700 marchi imperiali, Gurlitt ottiene

                quadri di Corinth, Kokoschka, Heckel, Schmidt-Rottluff, Nolde,

                Schlichter,  Dix,  Mueller,  Feininger,  Beckmann,  Campendonk,
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                Rohlfs e molti altri .
                   Gurlitt ha orchestrato lo scambio in maniera piuttosto scaltra.

                Prima  di  offrire  le  opere  in  cambio  alla  Commissione  per  la

                valorizzazione, le ha lasciate in visione alla Collezione artistica

                nazionale di Dresda, alla Kunsthalle di Amburgo e al Wallraf-
                Richartz  Museum  di  Colonia.  Tutti  e  tre  i  musei  lamentano

                gravi  perdite  nelle  loro  collezioni  in  seguito  ai  sequestri

                dell’operazione “Arte degenerata” e attendono un risarcimento.

                Questa  speranza  si  concretizza  con  l’offerta  di  scambio  di

                Gurlitt.  Il  mercante  d’arte  prospetta  loro  la  possibilità  di

                prendere  le  opere  del  XVI  e  XIX  secolo  da  lui  offerte  e  farsele
                pagare  dal  ministero  della  Propaganda,  calcolando  i  prezzi

                fissati sulle opere quale anticipo sull’indennizzo. Le proposte di

                scambio acquisiscono così un certo rilievo e vengono accettate

                senza  esitazione  dalla  Commissione  per  la  valorizzazione.

                Come contropartita Gurlitt ottiene opere di alto livello dei suoi

                artisti  preferiti.  Il  risultato  rappresenta  una  vittoria  tanto  per  i




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