Page 245 - Il mercante d'arte di Hitler
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I principali affari che Gurlitt conclude con il progetto “Arte
degenerata” consistono in un primo tempo nell’acquisto di
pochi ma preziosissimi dipinti, con cui egli consolida il proprio
ruolo di procacciatore di valuta estera per il Terzo Reich. A
partire da metà degli anni Quaranta si prende in carico però
grandi lotti di lavori su carta. In soli due contratti di acquisto, si
assicura per 4.800 franchi svizzeri più di 2.600 pezzi tra
acquerelli, disegni e stampe. Con spirito stoico Gurlitt
contravviene alla rigida restrizione del ministero della
Propaganda che impone l’alienazione di “arte degenerata” ai
soli collezionisti stranieri, così da sottrarla definitivamente agli
occhi della popolazione tedesca. Come i suoi colleghi Buchholz,
Böhmer e Möller, anche Gurlitt coglie l’occasione per vendere a
clienti tedeschi. Nella sua galleria nella Alte Rabenstraße si
trovano pile di bozzetti di Kirchner e Schmidt-Rottluff, che egli
passa sottobanco per un marco, o acquerelli di Nolde che egli
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cede a prezzi stracciati .
Tra i suoi clienti fissi in Germania c’è anche l’imprenditore
Hermann F. Reemtsma, che Gurlitt ha rifornito di opere d’arte
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per la sua villa sull’Elba ad Amburgo . Oltre a lui, vi sono pure
l’industriale Bernhard Sprengel di Hannover, l’avvocato Josef
Haubrich di Colonia e il medico amburghese Christian Kroetz.
Il medico e collezionista di Amburgo Reinhard des Arts di cui
Gurlitt è amico acquista da lui numerose tavole di Rolf Nesch. I
coniugi Margrit e Bernhard Sprengel fanno visita per la prima
volta al negoziante direttamente al suo gabinetto a settembre del
1940 e comprano subito alcuni lavori su carta di Nolde e
Kollwitz, provenienti dal Folkwang Museum di Essen. Poco
tempo dopo Gurlitt può procurare loro un quadro di Nolde dalla
collezione espressionista di Paul e Martha Rauert, essendosi
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