Page 250 - Il mercante d'arte di Hitler
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L’11  giugno  1941  Gurlitt  si  rivolge  a  Walter  Müller-

                Wulckow del Museo provinciale di Oldenburg, il quale un mese

                più tardi fa a sua volta richiesta al ministro locale delle Chiese e
                scuole di poter comprare Uomo a cavallo sulla spiaggia (1909)

                di  Liebermann  o  poterlo  scambiare  con  Ritorno  della  Sacra

                famiglia dall’Egitto (1657) di Wolf gang Heimbach. Alla fine

                Gurlitt  acquisterà  il  quadro  di  Liebermann  per  5.400  marchi

                imperiali.  Il  dipinto  fa  parte  ancora  oggi  della  collezione  di
                Lothar-Günther  Buchheim  a  Bernried  am  Starnberger  See.  Le

                opere  di  Max  Liebermann  non  sono  considerate  “arte

                degenerata”,             ma         vengono            ugualmente             scartate

                dall’assortimento,  essendo  l’artista  di  origine  ebraica.  Durante

                una seduta con i direttori museali il 2 agosto 1937 il ministro
                dell’Istruzione         Rust       ha      dato      ordine       di     «rimuovere

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                Liebermann» .  Da  quel  momento  anche  altri  mercanti  d’arte
                cercano di acquistare dai musei quadri dell’artista; viceversa, i

                direttori tentano di liberarsi delle sue opere. Gurlitt pertanto ha

                fortuna  anche  a  Halle  con  la  sua  offerta.  L’11  giugno  1941
                muove  la  sua  richiesta  qui  per  la  prima  volta.  Si  accaparra

                diversi  bozzetti  di  Liebermann,  tra  cui  Spiaggia  con  pontile,

                ancora  oggi  parte  della  collezione  Gurlitt,  e  lo  studio  a  olio

                Stabilimento  tessile,  che  Gurlitt  rivende  al  collezionista  di

                Amburgo  Georg  Glaubitz.  L’anno  seguente  Gurlitt  acquista

                sette  tavole  dell’artista,  per  le  quali  la  città  di  Halle
                originariamente ha pagato seicento marchi imperiali, prezzo che

                il  mercante  riesce  ad  abbassare  fino  a  quattrocento  marchi.  Il

                direttore del museo suggerisce al sindaco di vendere: «Per parte

                mia, consiglio di accettare l’offerta, il nostro museo non riuscirà

                mai  a  trarre  beneficio  da  questi  schizzi  insignificanti  di  un

                artista  ebreo,  e  una  possibilità  migliore  per  venderli  non  ci  si




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