Page 247 - Il mercante d'arte di Hitler
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richiede  una  più  rigida  sorveglianza  da  parte  di  Goebbels.

                Subito  tutti  i  venditori  vengono  avvertiti,  con  minaccia  di

                espulsione  dalla  Camera  delle  Belle  arti  del  Reich:  non  sono
                autorizzati  ad  alcuna  cessione  delle  opere  sul  territorio

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                nazionale .
                   Quale  “persona  di  sangue  misto”,  Gurlitt  corre  un  rischio

                ancor maggiore rispetto ai colleghi con le sue escursioni fuori

                programma.  E  gli  preme  intanto  assicurare  al  ministero  della
                Propaganda  che  «le  opere  ricevute  in  consegna  non  sono  mai

                state date in visione a connazionali o ad altri entro i confini del

                Paese», e di aver «mostrato il materiale» soltanto «a pochi amici

                e  conoscenti»  che  gli  «sono  di  aiuto  nell’attività  di

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                esportazione» . In questo modo Gurlitt riesce a mantenersi in
                grazia  dei  potenti  fino  alla  fine.  Quando  nell’estate  del  ’41

                l’operazione  “Arte  degenerata”  sarà  dichiarata  ufficialmente

                conclusa,  Gurlitt  assumerà  nuovi  incarichi  per  conto  delle

                autorità naziste. Già a giugno del 1941 allargherà ulteriormente

                la cerchia dei propri contatti al governo e il suo raggio d’azione.
                Nel  periodo  successivo  Gurlitt  verrà  più  volte  inviato  dal

                ministero della Propaganda a Parigi all’Istituto tedesco, l’ufficio

                culturale  dell’ambasciata,  con  il  compito  di  tenere  d’occhio  il

                mercato dell’arte francese e procurare ai musei tedeschi opere

                per  loro  appropriate.  Da  agosto  1940  attende  lì  alla  carica  di

                ambasciatore Otto Abetz. Sotto di lui alla direzione dell’Istituto
                di cultura tedesco c’è Karl Epting, con il quale Abetz pratica un

                sistematico saccheggio di opere d’arte in Francia. Gurlitt non vi

                prenderà  parte  e  tuttavia,  con  le  sue  nuove  mansioni  per  il

                regime nazista, vi si troverà poi impigliato sempre più in fondo.

                   Ma al momento il Piano di valorizzazione è ancora in corso, e

                nei primi mesi del 1941 Gurlitt mette a segno il suo colpo più




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