Page 241 - Il mercante d'arte di Hitler
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della  collezione  Gurlitt  reca  il  sigillo  di  Heinrich  Stinne,  un

                logotipo di colore rosso acceso con le due iniziali H e S. Dopo

                la guerra Gurlitt riprenderà contatto con August Klipstein, che
                con  grande  premura  gli  farà  avere  beni  alimentari  dalla

                Svizzera, ma gli darà anche a intendere di voler tornare in affari

                con lui. Nel 1951, dopo l’inaspettata morte di August Klipstein,

                sarà Eberhard W. Kornfeld a rilevare la casa d’aste di Berna, e

                con lui anche Gurlitt si manterrà in contatto. Nel dopoguerra la
                società  conoscerà  un’importante  ripresa,  proprio  negli  anni

                Cinquanta  infatti  le  opere  dell’Espressionismo  tedesco

                entreranno sempre più numerose sul mercato. Alcuni pezzi della

                collezione  Gurlitt  finiranno  qui,  e  anche  il  figlio  Cornelius

                continuerà a rifornire la galleria dopo la morte del padre.
                   Negli  anni  Quaranta  la  Svizzera  diventa  per  Hildebrand

                Gurlitt un’importante piazza per il suo commercio. Il Paese non

                rappresenta  una  fondamentale  piattaforma  di  scambio  soltanto

                per  i  collezionisti  ebrei  che  si  vedono  costretti  a  vendere  le

                proprie  opere  d’arte,  per  poter  fuggire,  ma  anche  per  i
                negozianti d’arte – e gli acquirenti, ovviamente. Poco dopo la

                felice  chiusura  della  trattativa  con  Gutekunst  und  Klipstein  a

                febbraio  del  1939,  si  presenta  per  Gurlitt  un  nuovo  affare  in

                Svizzera. Il pittore Karl Ballmer informa il proprio ex gallerista

                di un potenziale cliente di “arte degenerata”. Dal 1938 l’artista

                svizzero è tornato a vivere nel suo Paese di origine assieme alla
                moglie ebrea Katharina van Cleef. Ad Amburgo era uno dei più

                autorevoli  rappresentanti  della  Secessione,  che  a  quei  tempi

                godeva dell’appoggio di Max Sauerlandt in particolare. Gurlitt

                ha più volte esposto le sue opere, al Kunstverein prima come

                anche al Kunstkabinett poi. Dopo aver presentato domanda di

                ammissione alla Camera delle Belle arti del Reich nel 1936, già




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