Page 239 - Il mercante d'arte di Hitler
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al magazzino di “Arte degenerata” al castello di Schönhausen e
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mostra su prenotazione le opere ai soli visitatori autorizzati . La
giovane è impiegata al Kunstdienst della Chiesa evangelica che
aveva la sua sede al castello già prima. Quel viaggio su invito
del gallerista svizzero Theodor Fischer, che Gert Werneburg,
stando alle sue dichiarazioni, ha aiutato nella scelta dei quadri a
Schönhausen, è per lei l’ultimo contatto con le opere confiscate
ai musei. Per Gurlitt gli affari, invece, cominciano proprio qui,
ancor prima che l’asta svizzera per la grande svendita d’arte sia
aperta.
A novembre del 1938 Hildebrand Gurlitt fa un’offerta per sei
dipinti di Kandinsky e uno di Delaunay: di Kandinsky
Paesaggio con monti in movimento (1910) viene dal Museo
provinciale di Hannover, Montagna blu (1908-1909) e Alcuni
cerchi (1926), entrambi provenienti dalla Galleria nazionale
d’arte pittorica della sua città natale, Paesaggio con ciminiera di
una fabbrica (1910) dallo Schlossmuseum di Weimar, In
silenzio (1926) dal Museo d’arte e storia locale di Erfurt e Tre
suoni (1926) dalla Anhaltinische Gallerie di Dessau, e di
Delaunay Saint-Séverin nr. 3 (1909-1910) dalla Kunsthalle di
Mannheim. Questa volta Gurlitt ha maggior fortuna. A febbraio
del 1939 riesce ad aggiudicarsi i dipinti e li ottiene al prezzo di
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diecimila franchi svizzeri . Sorprende che egli possa averli in
acquisto già così presto, perché in realtà in un primo tempo la
Commissione per la valorizzazione prevede soltanto la
consegna di merce in conto deposito per i venditori.
In caso di riuscita vendita su commissione all’estero l’importo
in valute straniere deve essere versato dall’acquirente dell’opera
d’arte in uno speciale conto “capitale proprio”, presso alcune
banche selezionate a Berlino, Bruxelles, Amsterdam, Londra,
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