Page 234 - Il mercante d'arte di Hitler
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cittadini del Reich o di persone giuridiche residenti nel territorio

                nazionale». La legge non verrà rivista neppure nel dopoguerra,

                sicché  il  passaggio  di  proprietà  delle  opere  ha  validità  ancora
                oggi. Poiché a essere colpite dall’operazione “Arte degenerata”

                e  dai  sequestri  sono  collezioni  pubbliche  e  non  proprietari

                privati,  la  Commissione  alleata  di  controllo  non  considera  un

                ritorno  allo  status  quo  ante  legem.  E  la  giovane  Repubblica

                federale più tardi rifiuterà di intraprendere il complesso lavoro
                di invalidamento dei negozi fatti con le collezioni internazionali

                cui  le  opere  sono  state  vendute  nel  Terzo  Reich.  Il  danno

                causato  dai  nazionalsocialisti,  l’ingiustizia  commessa  contro

                l’arte, è ben visibile ancora oggi nei musei tedeschi.

                   A  maggio  del  1938  si  riunisce  per  la  prima  volta  la
                Commissione  per  la  valorizzazione  dei  prodotti  dell’arte

                degenerata. Il capo della commissione, Franz Hofmann, dispone

                di  lì  a  poco  che  le  «opere  selezionate  come  “valorizzabili  in

                contesto internazionale” siano prelevate dal deposito generale e

                                                                                                      14
                ricollocate in spazi adatti in cui essere esibite agli acquirenti» .
                Stando  ai  numeri  ufficiali,  779  tra  dipinti  e  sculture  e  3.500

                lavori  su  carta  finiscono  a  nella  reggia  di  Schönhausen,  nella

                zona nord di Berlino. A partire da agosto 1938 le opere sono in

                mostra nelle sale del castello barocco e disponibili alla vendita.

                Incaricato  al  disbrigo  del  caso  è  Rolf  Hetsch,  che  si  è  già

                occupato dell’inventario delle opere confiscate per conto della
                Camera  delle  Belle  arti  e  che  ha  già  dunque  la  miglior

                panoramica  sulla  situazione.  Il  coordinamento  dell’operazione

                di  “valorizzazione”  dell’arte  utile  all’approvvigionamento  di

                valuta  straniera  tocca  alla  IX  divisione  (Arti  figurative)  del

                ministero  della  Propaganda,  dove  ora  opera  Hetsch,  storico

                dell’arte e giurista fresco di dottorato. Il giovane è un cugino di




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