Page 231 - Il mercante d'arte di Hitler
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senso  di  confusione  e  così  da  far  sparire  la  singola  opera.

                Centinaia  di  pezzi  sono  accumulati  nelle  nove  piccole  stanze

                scarsamente illuminate. Per gli amanti dell’arte moderna come
                Felix  Hartlaub,  figlio  dell’ex  responsabile  della  Kunsthalle

                sollevato dai suoi incarichi dai nazisti nel 1933, quello scenario

                è uno choc. In una lettera al padre Felix scrive, parlando della

                presentazione, come essa sia «letteralmente un’accozzaglia, un

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                vero  inferno» .  Sulle  pareti  delle  stanze  o  dei  divisori  sono
                riportate sentenze come “Folli a ogni costo” oppure “Così menti

                insalubri vedono la natura”. Sotto ogni opera o quasi è applicato

                un  adesivo  rosso  con  la  scritta:  “Pagato  con  i  contributi  dei

                lavoratori  del  popolo  tedesco”.  Per  suscitare  maggior

                indignazione,  spesso  sono  indicate  le  somme  corrisposte  per
                ciascuna opera durante il periodo della Grande inflazione, cifre

                astronomiche dunque non ricalcolate nel corso attuale. Vengono

                inoltre  ingaggiati  attori  che  fingono  attacchi  d’ira  o  risa

                convulse, per istigare i visitatori a fare lo stesso. La mostra fa

                leva sulla paure al contatto con ciò che è estraneo e sconosciuto
                e le intreccia alle farneticazioni naziste sull’unità della razza e

                della comunità etnica.

                   Oltre due milioni di persone visitano la mostra denigratoria.

                Se  i  numeri  ufficiali  sono  corretti,  si  tratta  della  mostra  di

                maggior  successo  fino  a  quel  momento  in  Germania,  con

                quattro  volte  i  visitatori  della  Grande  esposizione  di  arte
                tedesca.  Per  questo  si  intende  portare  l’evento  altrove,  la

                prossima  stazione,  per  volontà  di  Goebbels,  sarà  Berlino,  cui

                seguiranno  Lipsia,  Düsseldorf,  Salisburgo,  Amburgo,  Stettino,

                Weimar,  Francoforte,  Chemnitz,  Halle,  Waldenburg,  Görlitz,
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                Oppeln, Liegnitz e Beuthen . Durante il suo itinerario la mostra

                cambierà  ulteriormente  aspetto  attraverso  il  ricambio  di




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