Page 227 - Il mercante d'arte di Hitler
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ad Amburgo ancora soltanto una volta, nel corso della tournée
della mostra “Arte degenerata”, ora però messe al bando e
strumentalizzate a fini propagandistici.
Ultima avvisaglia: la mostra Arte degenerata a Monaco
di Baviera
La notizia dei sequestri si diffonde a macchia d’olio in città e
arriva agli orecchi Hildebrand Gurlitt. Già avvertito dalle
recenti polemiche per la sua mostra su Radziwill e la minaccia
di poter chiudere il suo gabinetto, Gurlitt è ora definitivamente
in allarme. Gurlitt vede già sparire sotto i suoi occhi numerosi
negozi d’arte, uno dopo l’altro. Ventisette in tutto sono i titolari
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«ebrei o per metà ebrei» che vengono costretti alla chiusura .
Gli “ebrei per un quarto” dovrebbero in realtà ancora essere
risparmiati da tutto questo. Nelle direttive della Camera delle
Belle arti del Reich Goebbels ribadisce proprio che i “sangue
misto di secondo grado” possono continuare a esercitare la
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propria professione e a essere membri della Camera . Ma nessun
decreto o legge offre una vera garanzia, potendo essere revocati
da un giorno all’altro. Le minacce degli ultimi quattro anni da
quando i nazisti hanno preso il potere condizionano il clima
nell’ambiente museale e artistico tedesco, l’aria si sta
surriscaldando, i galleristi, i curatori, gli artisti non si sentono al
sicuro. Cosa è ancora possibile esibire, cosa è lecito vendere?
Indicazioni precise non ve ne sono. A luglio, infine, i peggiori
timori divengono certezze. Nella mostra Arte degenerata di
Monaco viene messo alla berlina tutto ciò che da questo
momento è da considerarsi sgradito nel Terzo Reich. La
«Deutsche Allgemeine Zeitung» del 25 luglio 1937 fa una lista
di tutti gli artisti lì rappresentati con le loro opere. E sono
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