Page 223 - Il mercante d'arte di Hitler
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nazisti chiamano l’arco di tempo dal 1918 al 1933) riprende
forma. Già alla prima mostra del Reich a Berlino era prevista
una sezione dedicata all’“arte degenerata”. Incaricati del
progetto erano Walter Hansen e Wolgang Willrich, due artisti
già distintisi come istigatori ai danni dell’arte moderna. Poiché
però la Camera delle Belle arti del Reich e il ministero della
Propaganda non erano riusciti a trovare un accordo sulla forma
da dare alla presentazione, il progetto era stato abbandonato.
Una resa dei conti pubblica con il “bolscevismo culturale” a
Berlino ancora non è possibile.
Hansen e Willrich continuano, tuttavia, a giocare un ruolo
importante, ora coinvolti nella preparazione della mostra “Arte
degenerata” a Monaco, per la quale nel loro fervore privato
hanno già svolto un lavoro preliminare: da diverso tempo,
ormai, l’amburghese Hansen – che cova desideri di vendetta
contro i rappresentanti dell’arte moderna, da lui ritenuti
responsabili per la sua mancata assunzione come docente
all’Hansische Hochschule – compila liste di opere, tra gli altri
anche al Museo di arti e mestieri di Amburgo, che ora si
riveleranno utili per la selezione ai fini della mostra di “arte
degenerata”. È probabile che anche la chiusura dell’Esposizione
secessionista nel 1933 sia da ricondurre al suo intervento. Nel
1935 Hansen ha incontrato a Berlino l’altrettanto fanatico
pittore Wolfgang Willrich, il cui pamphlet pubblicato nel 1937,
Säuberung des Kunsttempels (La purificazione del tempio
dell’arte), «Scritto politico-artistico sul risanamento dell’arte
tedesca nello spirito della natura nordica», fungerà da
programma per la mostra di Monaco. Dopo l’infruttuosa
preselezione per la Grande esposizione di arte tedesca, anche
Joseph Goebbels sposa la causa contro l’“arte degenerata”.
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