Page 220 - Il mercante d'arte di Hitler
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Capitolo 10



                         Il patto con i bravi (1937-1941)












                        La campagna contro l’arte moderna e le prime

                                                   requisizioni


                   Il  1937,  l’anno  in  cui  Hildebrand  in  occasione  della  sua

                mostra  su  Radziwill  si  scontra  con  fanatici  etnonazionalisti,

                segna una cesura per l’arte ad Amburgo e in generale in tutto il

                Paese. Con la fine dei giochi olimpici, strumento di propaganda

                attraverso  cui  favorire  un’immagine  cosmopolita,  il  regime
                nazionalsocialista comincia a mostrare il proprio vero volto. Se

                la politica culturale dei nazisti si presenta, fino a quel momento,

                relativamente moderata, tanto da accettare ancora esposizioni di

                artisti  modernisti,  la  fase  di  tale  presunta  liberalità  è  ora

                definitivamente chiusa. Sono passati quattro anni dalla presa del
                potere,  quattro  anni  anche  dal  discorso  inaugurale  di  Adolf

                Hitler  a  febbraio  del  1933,  in  cui  dettava  l’agenda:  «I  partiti

                marxisti  e  i  loro  seguaci  hanno  avuto  quattordici  anni  per

                dimostrare cosa potevano fare. Il risultato è stato un cumulo di

                macerie. Ora, popolo tedesco, dacci quattro anni e a quel punto
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                potrai  giudicarci  o  condannarci!» .  Decorso  questo  termine,
                Hitler  vuole  presentare  il  conto.  E  intende  farlo  con  una

                gigantesca esposizione nazionale del Reich. Il motto di Hitler:

                «Datemi  quattro  anni»  diventa  il  titolo.  Sul  manifesto  tre

                svastiche  campeggiano  su  uno  sfondo  rosso.  Il  Führer,  unica
                figura  in  primo  piano,  è  in  piedi  su  un  grande  podio,  come




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