Page 218 - Il mercante d'arte di Hitler
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dei  secoli  passati,  che  ora,  proprio  per  il  suo  carattere

                inoffensivo  è  particolarmente  in  voga.  Nel  1938  presenta  una

                mostra di cinquanta dipinti di Louis Gurlitt e numerosi disegni
                dell’artista.  L’anno  seguente,  a  gennaio,  al  Kunstkabinett  si

                possono ammirare alcuni bozzetti di Adolph Menzel, ad aprile

                segue  una  rassegna  sulla  pittura  tedesca  del  XIX  secolo,  della

                quale       Hugo         Sieker       riferisce,       in      toni      entusiastici,

                sull’«Hamburger  Anzeiger»  del  21  aprile  1939:  «Non  capita
                certo  spesso  di  vedere  una  tale  serie  di  opere  d’arte  tanto

                pregiate  l’una  accanto  all’altra».  Per  sfuggire  all’attenzione

                degli apparati di sorveglianza statale, Gurlitt sparisce anche dai

                media.  Sulla  «Weltkunst»,  il  forum  magazine  in  cui  tutti  i

                mercanti d’arte, i piazzisti e i galleristi mettono i loro annunci,
                non  compare  più  nessun  avviso  da  parte  sua.  A  partire

                dall’autunno 1935 Gurlitt ha sempre segnalato qui regolarmente

                le proprie mostre. Dalla fine del 1936 cominciano a comparire

                sempre più numerosi annunci dai chiari toni antisemiti, in cui i

                commercianti  rivendicano  apertamente  le  proprie  origini
                “ariane” o mettono  in vendita  “caricature di  persone ebree”  o

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                “maschere tedesche raffiguranti ebrei” . Per Gurlitt l’aria si fa
                sempre  più  asfittica.  Dopo  il  1937  non  esporrà  più  arte

                “sconveniente”.  Nella  mostra  da  lui  organizzata  sul  Franz

                Radziwill si trovano anche quadri di guerra. L’esposizione è un

                gioco di equilibrismo. Da un lato, infatti, l’artista è un membro
                del partito, in cui è entrato nel 1933; anche per questo è stato

                chiamato a sostituire Paul Klee all’Accademia di Düssel dorf,

                da dove quest’ultimo è stato licenziato. Dall’altro lato, però, i

                suoi  quadri  sono  oggetto  di  controversia,  in  particolare  le  sue

                opere  giovanili  espressioniste,  delle  quali  si  ritroverà  qualche

                esempio  poco  tempo  dopo  nell’esposizione  dal  titolo  “Arte




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