Page 219 - Il mercante d'arte di Hitler
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degenerata”.  La  mostra  al  Kunstkabinett  ha  inizialmente

                risonanza positiva sulla stampa. Ma quando il 15 febbraio 1937

                lo storico dell’arte Wilhelm Niemeyer tiene una conferenza in
                presenza  dell’artista,  si  scatena  una  bufera.  I  comitati

                studenteschi  nazionalsocialisti  invitano  al  boicottaggio  delle

                lezioni  di  storia  dell’arte  di  Niemeyer  alla  Hansische

                Hochschule,  la  scuola  di  formazione  superiore  della  città

                anseatica;  quale  sostenitore  dell’Espressionismo,  infatti,  il
                relatore  è  come  fumo  negli  occhi  per  loro.  Ma  non  solo

                Radziwill  e  Niemeyer  finiscono  sotto  attacco  per  l’iniziativa,

                anche Gurlitt viene coinvolto. La sua “bottega” rischia di dover

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                chiudere .  E  al  contempo  si  inasprisce  anche  la  persecuzione
                razziale.  Entro  il  1938  il  mercato  tedesco  deve  essere
                “desemitizzato”.  Hildebrand  Gurlitt  è  sollecitato  a  presentare

                alla Camera delle Belle arti del Reich un nuovo certificato di

                discendenza.  La  sua  classificazione  di  “ebreo  per  un  quarto”

                non gli offre più alcun riparo. La minaccia si avvicina.









































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