Page 221 - Il mercante d'arte di Hitler
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innalzato dal potere. “La prima grande fiera commerciale del
nazionalsocialismo” si svolge da aprile a giugno del 1937
nell’area fieristica attorno alla torre radiofonica di Berlino, su
uno spiazzo di 113.000 metri quadrati e in nove padiglioni di
ulteriori 38.000 metri quadrati di superficie. Centodiciannove
aziende hanno la possibilità qui di presentarsi al pubblico, si
possono ammirare modelli a grandezza naturale di aeroplani,
carri armati, navi, ma anche aerei militari e sottomarini. Se alla
torre radiofonica di Berlino vengono esibiti con orgoglio i
risultati della ripresa economica e del progresso tecnico, anche
tramite l’ausilio di oltre tremila fotografie, statistiche e grafici,
poco dopo è l’arte a fare il suo ingresso in scena, questa volta a
Monaco di Baviera. Per quattro anni i nazionalisti hanno tentato
di favorire la nascita di una genuina “arte tedesca”, attraverso
l’allineamento ideologico degli istituti di formazione e
diffusione culturale, nonché la promozione dei soli artisti graditi
al potere. Ora tocca a questa andare in passerella. Con uno
sguardo al futuro glorioso dell’arte, il 15 ottobre 1933, Hitler ha
già posto la prima pietra per la costruzione di un nuovo centro
esposizioni nell’area sud del Giardino Inglese di Monaco, la
prima rappresentativa opera monumentale del Terzo Reich. Ad
aprile del 1937 la Haus der Deutschen Kunst, la “Casa dell’arte
tedesca”, è finalmente terminata. Con l’inserimento di elementi
antichi, quali un portico e un colonnato, l’architetto Paul
Ludwig Troost ha conferito all’edificio l’aspetto maestoso di un
tempio. La struttura di 175 metri di lunghezza e 50 di
profondità, si impone alla vista con le sue eccezionali
proporzioni e la potente grandezza, ma non solo, impressiona lo
spettatore anche attraverso il gioco dei suoi elementi
architettonici. Sul lato lungo sono disposte ventuno colonne per
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