Page 197 - Il mercante d'arte di Hitler
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mantenersi almeno nell’ambito dell’arte moderna, persino il
giro di persone in cui si muove rimane lo stesso di prima. Le
conoscenze e i contatti fin qui acquisiti tornano ora utili a
Gurlitt. Ad Amburgo può far leva sui rapporti già esistenti con
collezionisti e patrocinatori del moderno. Sebbene la sua figura
di direttore del Kunstverein sia stata al centro di controversie, il
nome Gurlitt in città gode ancora di buona fama. Il fatto che
Hildebrand venga da una famiglia residente ad Amburgo da
lungo tempo rappresenta un importante presupposto per
accedere a determinati ambienti della società e pertanto a
possibili clienti.
Anche gli ex colleghi del Museumsbund continuano a
mantenere contatti con Gurlitt, ora quale potenziale acquirente.
E pure in questo contesto l’abile tessitore di relazioni può
servirsi dei rapporti allacciati in precedenza. Dopo essersi
registrato come mercante d’arte presso l’ufficio delle attività
commerciali di Amburgo il 14 novembre 1933, cresce in lui il
desiderio di aprire una propria galleria. Nel 1935 la decisione è
presa una volta per tutte e viene inaugurato il Kunstkabinett,
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«Gabinetto dell’arte del dott. Hildebrand Gurlitt» .
L’appartamento al numero 13 della Zesenstraße in cui è andato
a stare nei quattro anni precedenti non è adatto allo scopo.
Inoltre anche la famiglia, ora di quattro elementi, ha bisogno di
maggior spazio. Il 1° marzo di quello stesso anno ha visto la
luce la figlia Renate Nicoline Benita. Nell’estate del ’35 la
famiglia si trasferisce in un primo momento nella
Klopstockstraße (oggi: Warburgstraße), parallela alla Neue
Rabenstraße e pertanto a due passi dal Kunstverein, in cui ora
Hildebrand Gurlitt entra pubblicamente in scena anche come
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mercante d’arte . Marie Gurlitt osserva da distante i recenti
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