Page 192 - Il mercante d'arte di Hitler
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                rimanere indisturbati al loro posto . Wilibald mantiene il proprio
                incarico e Cornelius riguadagna la propria fiducia per il Partito

                nazionalsocialista. Alle elezioni del Reichstag del 12 novembre
                1933,  nelle  quali  di  fatto  le  uniche  alternative  sono  votare  a

                favore  o  contro  l’NSDAP,  avendo  il  partito  eliminato  ogni

                opposizione politica, Cornelius Gurlitt mette la croce per Hitler.

                «È  un  grande  uomo»,  sostiene  il  vecchio  Gurlitt,  e  il  suo

                «generale  stravolgimento»  di  tutte  «le  visioni  politiche»  gli
                sembra la via giusta da seguire. In fondo non si tratta «di libertà,

                ma di riconoscere una forza superiore». E questa non dovrebbe

                «essere  indebolita  dai  partiti»,  ché  «la  parola  di  Cristo,  di  un

                amore  incondizionato  verso  tutti»  non  ha  più  alcun  valore,  il

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                solo  che  vale  è  l’amore  «per  il  popolo  e  la  razza» .
                Diversamente  dal  padre,  che  solamente  molto  più  tardi  si

                renderà conto di chi abbia votato, Hildebrand Gurlitt consegna il

                                                                            6
                proprio voto all’SPD già il 6 novembre 1932 .
                   Per  Hildebrand  il  “privilegio  da  ex  combattente”  non  è  la

                soluzione  a  tutti  i  suoi  problemi.  Le  dimissioni  forzate  ad
                Amburgo  glielo  hanno  insegnato.  Ma  il  suo  desiderio  di

                prestigio  continua  a  farsi  sentire  e  a  spingerlo  verso  l’attività

                pubblica. Di fronte ai mutati rapporti di potere si trova a dover

                agire con molta più cautela, non da ultimo in considerazione del

                fatto che la sua stessa situazione privata ora, con la nascita del

                figlio, è cambiata. Il giovane padre ha adesso responsabilità di
                tutt’altro  tipo.  Gurlitt  rimane  ad  Amburgo  –  dove  dovrebbe

                andare,  altrimenti?  –  la  situazione  in  Germania  è  ovunque

                altrettanto difficile. A emigrare all’estero non ci ha mai pensato

                seriamente,  e  non  lo  farà  neppure  più  tardi,  sebbene  abbia

                trovato ospitalità a Londra presso lo zio Otto o in Svizzera dal

                suo  amico  Karl  Ballmer.  La  sua  situazione,  dopotutto,  non  è




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