Page 190 - Il mercante d'arte di Hitler
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Capitolo 9
Tra coerenza e strategia (1933-1937)
Sotto il livello dei radar. L’inizio di una nuova esistenza
A luglio del 1933 Hildebrand Gurlitt raccoglie per la seconda
volta i pezzi della propria esistenza, dopo essere stato privato
del diritto alla pensione e colpito dal divieto di pubblicazione,
come avrà modo di osservare più tardi . Le sue dimissioni
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seguono la crescente pressione politica esercitata su di lui. Le
ragioni di tutto questo non risiedono però soltanto nei suoi
interventi a favore dell’arte moderna. Già agli inizi del 1933,
due anni e mezzo prima che siano emanate le leggi razziali di
Norimberga, i Gurlitt devono comprovare le proprie origini. «In
questo periodo non vi sono che guai», scrive papà Cornelius a
maggio del 1933 alla sorella Elsa a Berlino, «i miei figli e io
dobbiamo presentare una declaratoria in cui attestiamo di essere
ariani». Cornelius è indignato, da quarant’anni è membro del
Partito nazional-liberale e, da tempo più di recente, sostenitore
del Partito popolare tedesco. Ai suoi occhi non potrebbe essere
più tedesco. Perché, dunque, dovrebbe fornire una prova del
proprio lignaggio?, chiede esterrefatto alla sorella. E poi non
capisce di fatto cosa dovrebbe attestare, «visto che nessuno sa
cosa sia un ariano». La sua stima per Hitler di per sé è stata
finora sempre in crescita, ma, considerata questa seccatura, non
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si sente «per nulla incline a passare coi nazisti» .
Dietro questa prima richiesta di un certificato di discendenza
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