Page 194 - Il mercante d'arte di Hitler
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a unirli è molto più che gli affari e l’interesse per la fotografia.
Kirchbach evidentemente cerca in Gurlitt quell’amico intimo
che ha perduto nel 1920 con la morte del fratello gemello. E
lega con lo storico dell’arte di quattro anni più giovane di lui
fino a eleggerlo suo «angelo custode, poiché i suoi nervi sono a
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pezzi» . Per papà Cornelius il loro rapporto rimane un mistero.
«Hildebrand fa una vita strampalata. Un ricchissimo
proprietario d’azienda, in un momento difficile del suo
matrimonio, ha scoperto che lui è l’unico uomo non egoista che
conosca e lo coinvolge continuamente, paga per lui le spese che
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ne derivano», scrive alla sorella Else a novembre del 1933 .
Kirchbach si trova ad attraversare una profonda crisi. Tra la fine
del 1933 e l’inizio del 1934 presenta a Dresda la domanda di
divorzio dalla moglie, che ha peraltro appena messo al mondo la
figlia di un altro uomo. Per sfuggire alla situazione domestica,
Kirchbach lascia Dresda alla fine del 1933 e raggiunge Gurlitt
ad Amburgo . Il marito tradito si sta dando alla fuga e progetta
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un lungo viaggio in Italia con Hildebrand come suo
accompagnatore. A fine dicembre 1933 la coppia di amici parte
alla volta di Napoli, dove trascorre il Natale, mentre Helene si
prende cura del figlio piccolo ad Amburgo. Durante il loro
viaggio culturale, utile prima di tutto all’industriale per potersi
riprendere, è possibile che Gurlitt e Kirchbach facciano anche
spese per la collezione di quest’ultimo. Gurlitt inoltre aiuta
l’amico nell’acquisto di una nuova abitazione, una villa a
Dresda, in località Loschwitz. Per la ristrutturazione della
fastosa dimora e rimmetterla nelle migliori condizioni gli
consiglia Hans Gerlach, suo zio materno, che poco dopo
capodanno viene chiamato a Napoli – «su invito di Kirchbach,
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per discutere della cosa», riporta Cornelius Gurlitt incredulo .
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