Page 183 - Il mercante d'arte di Hitler
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il dottor Gurlitt […] ci doni il piacere di poter assistere anche la

                nostra città alla fine del suo operato così pernicioso per l’arte. Il

                nostro zelo, mosso da amore per l’arte, nel sollecitare un simile
                happy end non sarà certo inferiore a quello dei nostri colleghi a

                Zwickau».

                   Come  già  a  Zwickau,  Gurlitt  non  si  lascia  confondere  da

                questo  genere  di  attacchi,  e  non  ha  alcuna  intenzione  di

                arrendersi.  Ma  la  pressione  incide  comunque  sulla  sua  salute.
                «Il  nostro  buon  Hildebrand  ha  di  nuovo  vomito  frequente,  è

                sempre  agitato,  con  tutto  quello  che  ha  da  fare  con  la  sua

                associazione,  le  mostre,  le  conferenze  e  la  vita  di  società»,

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                scrive  la  madre  preoccupata  in  una  lettera .  A  dicembre  del
                1932 è costretto a entrare in cura, per scongiurare un intervento
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                chirurgico  all’intestino .  Ma  da  Amburgo  arriva  anche  una
                buona notizia da casa Gurlitt: «Stanotte è giunto un telegramma

                da Hildebrand: Helene ha messo al mondo un figlio sano e in

                forze»,  riferisce  Cornelius  Gurlitt  il  29  dicembre  1932  alla

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                sorella .  Il  bambino  porterà  lo  stesso  nome  del  nonno.  Rolf
                Nikolaus Cornelius, questo il nome completo dell’ultimogenito

                Gurlitt. Helene ha partorito il 28 dicembre in una clinica privata

                in Hagedornstraße 29, non molto distante dall’abitazione della

                famiglia,  ora  di  tre  elementi,  al  numero  13  di  Zesenstraße,

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                anch’essa a Winterhude . Nato alle prime luci del Terzo Reich
                il Gurlitt figlio  comincerà presto  ad avvertire  la pressione  dei
                genitori e il peso della guerra, scamperà due volte alle bombe,

                una da bambino ad Amburgo e una seconda più tardi a Dresda,

                in cui in entrambi i casi la casa di famiglia sarà distrutta.

                   Nonostante  le  resistenze,  Gurlitt  continua  a  battersi  per  i

                moderni  da  direttore  del  Kunstverein,  tanto  più  ora  che

                all’interno  del  NSDAP  divampa  una  diatriba  per  decidere  se




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