Page 181 - Il mercante d'arte di Hitler
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mostra bene quale sicurezza Gurlitt porti con sé da Zwickau per
arrivare subito nel suo nuovo posto a cercare lo scontro con le
due principali personalità della scena museale di Amburgo,
Sauerlandt e Pauli.
Il conflitto esacerba: Gurlitt è di nuovo fuori
Mentre il diverbio con i due direttori museali può essere
riaggiustato a porte chiuse, pericolose tensioni con
l’Hamburgische Künstlerschaft e il suo presidente Ludolf
Albrecht vengono all’attenzione pubblica. Fin dall’inizio
l’associazione si sente tagliata fuori dal nuovo direttore del
Kunsverein e ha l’impressione che la sua richiesta di spazi nel
nuovo centro esposizioni non venga presa sul serio. Alla
conservatrice Künstlerschaft, Gurlitt di fatto preferisce la
Secessione di Amburgo. Nei membri della Secessione vede un
ben più alto potenziale artistico e l’orientamento espressionista
di quest’ultima gli risulta senz’altro più affine. Di conseguenza
la Secessione compare con maggior frequenza nel suo
programma. Pochi mesi dopo il suo insediamento, a Gurlitt
riesce di organizzare la mostra sulla “Giovane arte di Amburgo”
destinata a Göteborg, ma che prima è esposta in Neue
Rabenstraße. Già qui si manifestano le prime critiche, seppur
modeste. Nella sua recensione del 23 ottobre 1931, ad esempio,
l’«Hamburger Anzeiger» ne lamenta soprattutto la
composizione: «[…] agli esponenti della Secessione e a ciò che
ne segue fino all’Astrattismo è assegnato un po’ troppo peso.
Non vi è alcuna aspirazione alla completezza, non essendovi del
resto neppure alcun quadro connaturato all’arte di Amburgo». Il
progetto di una prosecuzione della mostra l’anno seguente al
Kunstverein di Colonia crea scompiglio. Ludolf Albrecht
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