Page 172 - Il mercante d'arte di Hitler
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1945), considerato uno degli architetti più innovativi della città,
che si è già fatto un nome nel 1923 con Villa Michaelsen, una
delle prime costruzioni private a pura geometria cubica in
Germania. Per la ricostruzione della vecchia villa patrizia del
Kunstverein, Schneider si serve di un linguaggio formale
altrettanto minimale ed elimina completamente la facciata
storica. La zona di ingresso viene completamente ricoperta di
finestroni, superfici in vetro dominano il lato frontale anche al
primo e al secondo piano. L’edificio viene ampliato coprendo
parte del cortile con una grande sala di 370 metri quadrati con
pareti espositive mobili illuminata da lucernario. Al primo piano
ora ha sede il Club tedesco del libro, con una sua libreria e un
negozio di antiquariato, mentre al secondo si trova un’ulteriore
spazio di esposizione. Con la conversione di un’abitazione
convenzionale in un edificio a scopo puramente espositivo
l’architetto si guadagna fama internazionale. Un plastico del
civico 25 della Neuen Rabenstraße sarà in mostra due anni dopo
alla grande esposizione The International Style che si terrà al
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Museum of Modern Art di New York . Il commissario ai lavori
pubblici di Amburgo, Richard Tüngel, manifesta il proprio
apprezzamento per la ristrutturazione di Schneider in toni
entusiastici: Amburgo, dice, può vantare ora un moderno centro
espositivo assolutamente unico, che neppure la capitale del
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Reich ha mai avuto .
Il Kunstverein, luogo di incontro e discussione. Gurlitt
nel suo elemento
Hildebrand Gurlitt indebita però il nuovo centro con una
pesante ipoteca. Subito, con la mostra di apertura del maggio
1930, vengono alla luce anche i problemi strutturali dell’uso
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