Page 167 - Il mercante d'arte di Hitler
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autunnale di Christie’s a Londra, desterà scalpore tra gli esperti
di fotografia. E al contempo sarà uno scandalo; la consegna
infatti avverrà sotto il falso nome di “Helene Anderson
Collection”, come verrà reso noto poco prima della vendita
all’incanto. La responsabile della casa di riposo svizzera dove
nel 1995 è morta Hildegard Kirchbach, seconda moglie
dell’imprenditore, ha ottenuto la collezione con l’inganno, in
segno di riconoscenza, questa la spiegazione. Un caso sui
generis di furto di opere d’arte. La vendita ha luogo ugualmente
e porta alle casse della casa d’aste sei milioni di euro. A oggi la
misteriosa eredità non è ancora stata chiarita.
Nuovo inizio al Kunstverein di Amburgo
Accanto all’attività di compravendita per conto di Kirchbach,
dopo il suo ritorno a Dresda, Hildebrand Gurlitt riprende a
scrivere per vari quotidiani e tiene conferenze all’Accademia di
arti e mestieri. Ma questo non gli basta, ambisce a un incarico
ufficiale, di maggior influenza. Occuparsi di arte soltanto a
livello teorico non è il suo obiettivo. Gurlitt, piuttosto, si sente
chiamato a un lavoro di mediazione diretta tra arte e il pubblico
e aspira a un impiego dove abbia la possibilità di organizzare
delle mostre. È solo questione di tempo prima che egli possa
fare il suo grande ritorno sulla scena; la sua attività a Zwickau e
l’uscita avvolta da un velo di scandalo lo hanno reso famoso
nell’ambiente museale. A maggio 1931 il Kunstverein di
Amburgo gli si presenta come una seconda possibilità.
L’associazione fondata nel 1817 è una delle più antiche in
Germania. Nel 1925 conta quasi mille iscritti, ma le adesioni
sono tendenzialmente in calo. Nei successivi due anni, a causa
di una situazione piuttosto tesa a livello economico nel Paese,
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