Page 170 - Il mercante d'arte di Hitler
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moderna si è affermata nella città anseatica, grazie a
collezionisti come la storica dell’arte Rosa Schapire o l’ex
direttore del tribunale distrettuale Gustav Schiefler. Al Museo di
arti e mestieri, dove dal 1919 è in carica Max Sauerlandt, le
opere dell’Espressionismo costituiscono il fulcro
dell’esposizione e sono poste in evidenza nella sala d’ingresso.
Accanto a una ricca, recettiva comunità di collezionisti,
Amburgo gode anche di una vivace scena artistica, soprattutto
per presenza della Secessione di Amburgo, che Gurlitt
promuoverà in modo particolare da direttore del Kunstverein.
L’organizzazione fondata nel 1919, e rappresentata
principalmente da artisti espressionisti, si concepisce come già
la Brücke quale progetto di natura progressista e altrettanto
impegnato a livello politico e culturale. Tra i suoi cinquanta
membri si contano anche letterati, attori, storici dell’arte, non
ultimo l’architetto Karl Schneider. L’incarico da lui ottenuto per
l’ammodernamento della sede del Kunstverein nel 1929 si deve
all’influenza della Secessione. Al contrario, nella Hamburgische
Künstlerschaft, la «comunità degli artisti di Amburgo», fondata
nel 1920, si riuniscono le forze più conservatrici.
Incomparabilmente più grossa dell’esclusiva Secessione, la
Künstlerschaft si pone con i suoi circa duecentocinquanta
membri come autentica forza in rappresentanza degli artisti
della città. Nel 1930 viene eletto nuovo presidente
dell’associazione lo scultore Ludolf Albrecht, con il quale
Hildebrand Gurlitt avrà duri scontri. Dal 1921 Albrecht presiede
inoltre l’Associazione degli artisti fondata nel 1832, la vecchia
organizzazione di categoria della città, anch’essa di
orientamento conservatore. L’arte moderna ad Amburgo ha la
propria roccaforte nel Museo di arti e mestieri. Il direttore, Max
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